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Giornalisti minacciati 20 gennaio 2018

Turchia, Mehmet Altan e Sahin Alpay restano in carcere. Online una petizione per chiederne la liberazione

Mehmet Altan e Sahin Alpay resteranno in prigione nonostante il pronunciamento della Corte costituzionale turca che, l’11 gennaio, ne ha disposto la scarcerazione bollando come incostituzionali i motivi alla base della detenzione preventiva a cui i due giornalisti sono sottoposti da oltre un anno.

A nulla è valsa, dunque, la pronuncia della più alta corte turca: il collegio competente a giudicare i giornalisti, accusati di far parte dell’organizzazione Feto dell’imam Fetullah Gulen, ha respinto la decisione e decretato la continuazione della detenzione.

Una decisione contestata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana che, insieme con Articolo21, rete NoBavaglio e Diritto e libertà, ha lanciato una petizione online per chiedere la scarcerazione immediata dei due giornalisti.

“Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio abuso, una forzatura incostituzionale che non è accettabile – si legge su Change.org –. Siamo molto preoccupati per la repressione nei confronti dei media avviata dal presidente Erdogan, che ha assunto i contorni di una deriva liberticida con l’imposizione del silenzio alla libera stampa e alla libertà di pensiero con arresti di intellettuali, giornalisti, attivisti, avvocati, magistrati, insegnanti”.

I promotori della petizione chiedono a tutte le associazioni di giornalisti e alle organizzazioni per i diritti umani di prendere una posizione ferma contro questa grave violazione dei diritti della categoria, ma anche di decine di migliaia di cittadini turchi oggetto di una vera e propria persecuzione.

“Chiediamo l’immediata liberazione dei nostri colleghi e ci auguriamo che la sentenza della Corte costituzionale possa rappresentare la base per una nuova giurisprudenza che favorisca la liberazione di altri giornalisti in attesa di processo per le stesse accuse in Turchia”, conclude il testo della petizione.

«Sgomento per il fatto che la decisione della Corte costituzionale non sia stata eseguita e per le implicazioni di questa decisione per lo stato di diritto in Turchia» è stato espresso dalle associazioni PEN International, Articolo 19, Centro europeo per la libertà dei media e della stampa, Federazione europea dei giornalisti, Osservatorio sui diritti umani e Reporter senza frontiere, che hanno da subito seguito con grande attenzione i casi di Altan e di Alpay e presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la loro detenzione.

«La Efj chiede che i due giornalisti siano liberati immediatamente. Il rifiuto della 13a e della 26a corte penale di attuare la decisione della Corte costituzionale turca è un attacco diretto allo stato di diritto e all’indipendenza della magistratura», ha affermato Ricardo Gutierrez, segretario generale della Federazione europea dei giornalisti.

 

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