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Vita associativa 28 aprile 2016

L’assemblea approva il bilancio all’unanimità

IMG_0237È stato approvato all’unanimità il bilancio del Sindacato unitario giornalisti della Campania che si chiude con un avanzo di cassa di 34mila euro. Ad aprire l’assemblea del soci, il presidente del consiglio direttivo Armando Borriello che ha ricordato il percorso fatto dal SUGC in questo primo anno all’interno della Federazione nazionale della stampa. Sono seguite poi le relazioni del segretario Claudio Silvestri e del tesoriere Giovanni Rinaldi. “Presentiamo il bilancio in un giorno importante della vita del nostro sindacato – ha detto il segretario Silvestri nella sua relazione – Esattamente un anno fa il consiglio nazionale della Federazione della stampa approvava, all’unanimità, l’affiliazione del Sindacato unitario giornalisti della Campania alla FNSI”. Il risultato positivo – ha affermato ancora Silvestri – “è il frutto di una politica sindacale di trasparenza impostata fin dal primo giorno della nascita di questa associazione”.
Ci sono stati interventi del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, del presidente dell’Unione giornalisti pensionati, Ermanno Corsi, e dell’ex segretario dell’Usigrai Carlo Verna. Durante l’assemblea è stata ricordata la figura del collega del Mattino Franco Mancusi, scomparso martedì scorso.

la relazione del segretario Claudio Silvestri

Presentiamo il bilancio in un giorno importante della vita del nostro sindacato. Esattamente un anno fa il consiglio nazionale della Federazione della stampa approvava, all’unanimità, l’affiliazione del Sindacato unitario giornalisti della Campania alla FNSI. Un risultato importantissimo per la nostra associazione per due motivi: perché la Campania tornava ad avere, dopo 14 lunghissimi mesi di assenza, di nuovo un sindacato dei giornalisti, e perché il consiglio nazionale premiava un progetto, un’idea di sindacato, un’idea nuova che partiva da un assunto semplice: serietà. Di questo c’era bisogno e c’è bisogno, soprattutto dopo la vergogna della radiazione dell’assostampa napoletana. Non c’è bisogno certamente di chi parla di unitarietà come obiettivo primario e fa dello scontro e del sotterfugio il proprio stile di vita, di chi ha innescato una guerra furiosa tra precari e stabilizzati, tra pensionati e attivi, tra gli organismi stessi della nostra categoria. Noi non siamo con chi utilizza quegli stessi organismi per il proprio tornaconto politico, per garantirsi la poltrona. Noi abbiamo in testa un solo obiettivo: il lavoro.

Il risultato di questo primo bilancio, quasi 34mila euro di attivo, è molto positivo. Ed è il frutto di una politica sindacale di trasparenza impostata fin dal primo giorno della nascita di questa associazione. Impegno e sacrificio hanno caratterizzato il lavoro, durissimo, di questi due anni di vita. Adesso ne vediamo i risultati: parlare in questa sala, intitolata a Santo Della Volpe, il presidente che ci ha riportati nella FNSI, insieme con il segretario generale Raffaele Lorusso, è per me motivo di grandissimo orgoglio. È uno dei risultati di questo primo anno di vita nella Federazione.

In un anno di cose ne abbiamo fatte tantissime, che a guardare dietro, adesso, sembra incredibile. La più importante è stata la convenzione con l’INPGI, che presso questa sede ha l’ufficio di corrispondenza. Siamo partiti da zero ed ora abbiamo degli uffici aperti cinque giorni su sette, nel cuore della città, dove i colleghi possono venire e avere un’assistenza vera, con consulenti del lavoro e avvocati a loro disposizione. Grazie al buon utilizzo del denaro a nostra disposizione e a questo tesoretto possiamo permetterci di offrire ai soci gratuitamente assistenza fiscale: quest’anno le dichiarazioni dei redditi sono gratuite, ad esempio. Particolare attenzione da questo punto di vista viene data ai lavoratori autonomi, offrendo loro sia l’assistenza per la gestione fiscale della loro attività sia la riduzione sensibile del costo che devono sostenere annualmente per questa assistenza. Elemento importante che va in questa direzione è la riduzione delle quote sociali al minimo possibile per i collaboratori, che pagano tutti 50 euro, e per i professionali non contrattualizzati, che pagano 60 euro. Altro obiettivo è allargare ancora di più il ventaglio dell’offerta e cercare di raggiungere fisicamente le altre province. Ci riusciremo. Si amplia, inoltre, sempre di più il portafoglio delle convenzioni. E sul  tavolo ci sono accordi per rendere sempre più completa l’assistenza ai lavoratori, con protocolli di intesa in discussione  che vanno dall’Asl all’Università.

Abbiamo ricostituito in pochi mesi ben tre gruppi di specializzazione: l’Arga, il Gus e l’Ussi, e contiamo di costituirne uno al quale tengo molto: l’Unione cronisti. Lo faremo da zero e con una marcia nuova.

Mai in questo tempo ci siamo adagiati o seduti in attesa degli eventi. Quando non avevamo ancora questa sede ne abbiamo presa temporaneamente un’altra per avviare immediatamente l’organizzazione degli uffici. Perdere tempo non è il nostro mestiere.

Insieme a questo lavoro quotidiano c’è quello che caratterizza di più l’attività del Sindacato. La crisi ci mette ogni giorno di fronte a situazioni difficili e, spesso, drammatiche. E ogni giorno dobbiamo affrontare vertenze e, dove ci è possibile, cercare di salvare posti di lavoro. È il nostro impegno.

Così come è primario il compito che ci siamo dati nella difficile vertenza che riguarda gli uffici stampa pubblici. Abbiamo affrontato più questioni, dal San Carlo alle Università, passando per alcuni Comuni.  Anche con azioni forti: abbiamo denunciato alla Procura un rettore. Abbiamo avviato un dialogo, difficile, con la Regione Campania. Contiamo di chiudere degli accordi che vadano incontro sia alle esigenze dei lavoratori giornalisti sia della Pubblica amministrazione.

Abbiamo inaugurato un nuovo approccio sulla questione delicata dei giornalisti minacciati dalle mafie. L’azione del Sindacato non si limita al comunicato di solidarietà, ma è caratterizzata da un impegno concreto per fare uscire i colleghi dall’isolamento. Non è facile, ci siamo scontrati con la lentezza e le difficoltà, a volte con l’inadeguatezza, degli organismi di sicurezza. “Mai più soli” ci siamo detti, e continueremo a gridarlo ovunque. Per questo abbiamo trovato una sponda forte ed autorevole nel presidente della nostra Federazione, Beppe Giulietti. A lui va il mio ringraziamento.

Il nostro lavoro, inoltre, non si chiude qui. Ma si svolge anche a Roma, nella Federazione della stampa. È fondamentale che la Campania riacquisti un ruolo primario nel sindacato dei giornalisti. Stiamo costruendo rapporti solidi con i vertici della Federazione e con le altre associazioni di stampa. Fondamentale è la collaborazione con le altre regioni, dalle quali arrivano spunti e contributi importanti. Il nostro è un sindacato fatto di tante anime ed esperienze, una ricchezza per la nostra categoria.

Dobbiamo essere coscienti di una cosa fondamentale: il nostro bilancio è solido, il nostro lavoro è importante, ma un sindacato può crescere solo se c’è partecipazione. E per questo bisogna capire che l’impegno volontario, che la quota associativa non è solo un onere al quale deve corrispondere una convenienza immediata. È un impegno per far crescere la nostra forza in tutte le sedi istituzionali. Gli squadristi da social, alcuni dei quali occupano posti altissimi nei nostri organismi di categoria, i picchiatori da tastiera, hanno fatto molti danni in questi anni. Sfruttando l’enorme massa critica dei pubblicisti, e di quelle migliaia di colleghi che sono costituzionalmente fuori dal mondo del lavoro, hanno tentato di  demolire i nostri organismi. A loro non dobbiamo delle risposte, la rissa non ci interessa. Ma ognuno di noi deve reagire col proprio impegno, piccolo o grande che sia. Dobbiamo lottare perché il nostro sindacato sia sempre più forte. E ognuno di noi si deve confrontare con cosa può dare al sindacato e agli altri colleghi, prima di pronunciare l’odiosa  frase da rigattiere: “A me il sindacato che mi da?”. È il momento di cambiare verso, come dice qualcuno,  e lasciare da parte la demagogia.

Infine, lasciatemi ringraziare la squadra dell’organizzazione che mi onoro di guidare. Primo tra tutti il presidente Armando Borriello, con il quale ho cominciato questa avventura e che, quando i capibastone cominciarono ad abbandonarci e poi a farci la guerra, ha creduto a questo “quasi giovane” che diceva: ce la faremo. Ringrazio tutti i componenti del direttivo, che ci hanno creduto quando era difficile crederci: Paolo Animato, Angela Calabrese, Fabrizio Cappella, Roberta De Maddi, Antonella Monaco, Antonio Prigiobbo, l’infaticabile tesoriere Gianni Rinaldi, Fulvio Scarlata, Eduardo Scotti, Laura Viggiano. Ringrazio il consigliere nazionale della FNSI, Gerardo Ausiello, con il quale abbiamo cominciato a coltivare l’idea di un sindacato nuovo più di dieci anni fa, nella redazione del Roma, il consigliere nazionale, Gianpaolo Necco, il segretario della provincia di Avellino, Gianni Colucci, il segretario per l’area di Napoli Sud Vincenzo Lamberti, il commissario per Benevento Benigno Blasi, a lui va il mio abbraccio affettuoso in un momento difficile. I probiviri, con il presidente Carmine Alboretti, e i sindaci presieduti da Antonella Scutiero. Il presidente dell’Unione pensionati, Ermanno Corsi. I presidenti dei gruppi di specializzazione Antonio d’Errico, Geppina Landolfo e Mario Zaccaria. La presidente della commissione pari opportunità Cristina Liguori. Il delegato per gli uffici stampa Andrea Petrella. La bella squadra dei nostri consulenti guidata dalla dottoressa Carmen Padula e la segretaria Mariapia Artiaco che ogni giorno ci sopporta.

Concludo come facevamo quando questo sindacato era ancora un sogno, quando le nostre riunioni si facevano a cena, dopo giornate infinite di lavoro, davanti ad un buon vino. Fuori tutto remava contro, ci sentivamo un po’ carbonari. Ci salutavamo guardandoci negli occhi, sempre con le stese parole: “Andiamo avanti”.

IL BILANCIO
NOTA INTEGRATIVA

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