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Giornalisti minacciati 23 settembre 2019

34 anni fa l’omicidio di Giancarlo Siani, a Napoli la giornata della memoria

Claudio Silvestri premia Dario Cirrincione

Una ‘sala della memoria’ al museo Pan – Palazzo delle Arti di Napoli per ricordare le vittime innocenti della criminalità organizzata e la presentazione della Fondazione dedicata a chi, come Giancarlo Siani, dalla camorra è stato ammazzato. È così che, a 34 anni dalla morte, è stato ricordato il giornalista del Mattino ucciso il 23 settembre del 1985 a soli 26 anni.
La giornata ha preso il via con la deposizione di una corona di fiori ai piedi delle rampe a lui intitolate alla presenza del sindaco del capoluogo partenopeo, Luigi de Magistris. Poi l’inaugurazione della rinnovata ‘Sala Mehari’ al Pan, la presentazione alle autorità e alla stampa della neonata fondazione ‘Giancarlo Siani’ e la consegna dei riconoscimenti dell’omonimo premio, giunto alla sedicesima edizione.

La nuova sala
A fare da sfondo, nella sala della memoria in ricordo delle vittime innocenti di camorra che ha come simbolo la Mehari che fu di Giancarlo Siani, le foto di una giornata al mare con gli amici, con un pallone o alla guida della sua auto. Foto di vita quotidiana, di un ragazzo come tanti altri con le passioni di un ventenne, «perché Giancarlo era un ragazzo come gli altri» ha sottolineato Paolo Siani inaugurando la sala. Sulla volta i nomi delle vittime innocenti di camorra in Campania, ben 180. Su un’altra parete i volti di 28 giornalisti ammazzati nel compimento del loro lavoro, da Ilaria Alpi a Graziella De Palo a Giuseppe Impastato, e un pannello che ricorda il viaggio della Mehari effettuato nel 2013 quando l’auto fu rimessa in circolazione per una staffetta della legalità.

L’inaugurazione della sala della memoria è stato il momento più significativo della giornata di celebrazioni previste in ricordo del giornalista. «Sarà la sala di tutte vittime innocenti di mafia e del riscatto di Napoli – ha ribadito Paolo Siani, fratello di Giancarlo –. È qualcosa che mi inorgoglisce e che spero possa diventare un simbolo di riscatto per questa città. Napoli non esporta solo malaffare, ma è anche un importante esempio di antimafia sociale. Da oggi la città avrà il suo luogo della memoria».

La Fondazione
Il ricordo di Giancarlo Siani verrà portato avanti dalla neonata fondazione che ne porta il nome. A presiederla saranno i figli di Paolo Siani, Gianmario e Ludovica. «Vogliamo provare – ha spiegato Gianmario Siani – a studiare quello che guardava Giancarlo e a carpirne i cambiamenti. Per esempio la questione dei giornalisti precari, come lo era lui, sapendo che l’informazione è meno libera se non si danno garanzie ai giovani giornalisti. Proporremo dei convegni, ma con l’impegno che devono servire a cambiare qualcosa».

Il premio
A chiudere la mattinata, la consegna delle targhe del Premio Siani a diciotto scuole della Campania e agli scrittori Maria Franco, Angela Mallardo, Raffaele Sardo, Federica Angeli, Dario Cirrincione, Nello Trocchia e Paolo Borrometi.

Alle iniziative era presente, assieme alle altre istituzioni, anche il sindacato dei giornalisti (con la Fnsi e il Sugc), che anche quest’anno partecipa attivamente al premio Siani. «Riteniamo che la sala della memoria sia un’iniziativa importante, fondamentale, che quel luogo di passaggio per le altre sale del museo possa diventare uno spazio di riflessione per chi l’attraversa. Come dice la senatrice a vita Liliana Segre, ‘la memoria è un vaccino prezioso contro l’indifferenza’. Il nostro compito, la nostra sfida è far diventare quel luogo una presenza viva nel cuore della città», è il commento di Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania.

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