Giornalisti minacciati 27 maggio 2022
Il 28 maggio 1980 era un mercoledì. Passerà alla storia come un mercoledì di lutto per il giornalismo italiano. Quella mattina, in via Salaino, a Milano, Walter Tobagi, firma di punta del Corriere della Sera e presidente dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, veniva ucciso, a soli 33 anni, dai terroristi della Brigata XXVIII marzo.
Colpito perché con la sua penna aveva scavato sotto la coltre di violenza e propaganda che ammantava l’ideologia estremista; perché con il suo metodo rigoroso e lucido aveva capito e voleva spiegare. Ammazzato per il lavoro di cronista, per il suo impegno civile, per la dedizione verso i lettori. “Voler capire per poter spiegare”, era – appunto – il suo motto.
Sono trascorsi 42 anni da quel tragico mercoledì mattina, ma a ricordare le parole dell’ultimo intervento di Tobagi, la sera prima, di fronte ai colleghi dell’Assostampa, si ritrovano tante intuizioni ancora attuali e insieme tutta la passione per tante battaglie che ancora animano la professione: per la libertà di stampa, per l’autonomia dell’informazione, per l’autorevolezza del giornalismo.
Dopo 42 anni, come ogni anno, anche questo 28 maggio Associazione Lombarda dei Giornalisti e Federazione nazionale della Stampa italiana renderanno omaggio a Walter Tobagi, insieme con le autorità locali e gli alunni di alcune scuole, con una piccola cerimonia al cimitero di Cerreto Maggiore.
Per tenere vivo il suo esempio di giornalista libero, che non arretra davanti alle minacce e non rinuncia a coltivare quello spirito critico oggi ancora più necessario per decifrare la realtà. Perché, come scrisse il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 40° anniversario della morte di Tobagi, «la società è cambiata in questi decenni ma la sfida della libertà, dell’autonomia, dell’autorevolezza della professione giornalistica è sempre vitale e il desiderio di scavare nella realtà per portare alla luce elementi nascosti, oltre a essere buon giornalismo, aiuta anche a trovare semi di speranza».
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Il presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, ricorda Walter Tobagi a 42 anni dall’omicidio: