Giornalisti minacciati 14 settembre 2022
«La mafia nega il lavoro, nega il diritto a fare impresa, lede l’articolo 21 della Costituzione e quindi il diritto a fare informazione. Ecco il senso di questo riconoscimento: premiare l’impegno del servizio pubblico a fare informazione, del servizio pubblico di chi amministra i territori e quello in difesa dei diritti dei lavoratori, evidenziare come nella società civile e nel mondo delle professioni che rappresentiamo vi siano persone, sindacalisti, giornalisti, amministratori locali che con passione, coraggio e competenza esercitano questa azione. Sono loro i nostri anticorpi contro l’illegalità che vanno coltivati, sostenuti e riconosciuti».
Con queste parole Franco La Torre ha aperto a Bologna, martedì 13 settembre, la cerimonia di conferimento dell’edizione 2022 del “Riconoscimento alla Memoria di Pio La Torre”, sindacalista e parlamentare del Partito Comunista ucciso dai killer di Cosa Nostra il 30 aprile 1982 a Palermo, assieme al suo amico e collaboratore Rosario Di Salvo.
Il 13 settembre 2022 ricorre il 40° anniversario dall’approvazione della legge Rognoni-La Torre che ha introdotto per la prima volta il reato di associazione di tipo mafioso, inserendo un apposito articolo, il 416 bis nel titolo V del Codice Penale.
Una data, dunque, tutt’altro che casuale quella scelta da Avviso Pubblico, Cgil e Federazione nazionale della Stampa italiana per la consegna del premio che per la sezione “giornalismo” è andato a Mimmo Rubio, cronista freelance di Arzano costretto a vivere sotto tutela a causa delle minacce ricevute per via del suo lavoro di denuncia della criminalità locale.
Gli altri vincitori di questa edizione sono Gianluca Vurchio, sindaco di Cellamare (Ba) per la categoria amministratori pubblici e Rosita Galdiero per la categoria sindacalisti.
Conferite anche alcune menzioni speciali: a Biagio Chiariello, comandante dei vigili urbani del Arzano, per la categoria amministratori pubblici; a Mariaelena Mililli, vicesindaca del Comune di Maranello; a Gianluca Torelli, responsabile Cgil per l’area torrese-stabiese e a Margherita Bernardi, orientatrice dello Sportello orientamento lavoro, SOL, della CGIL di Firenze, per la categoria sindacalisti.
Per la categoria giornalisti, la menzione speciale va a Paolo Mondani, giornalista inviato di Report, Rai3 e a Asmae Dachan, giornalista freelance.
«Con questo premio noi non premiamo degli eroi – ha spiegato Rosy Bindi, presidente della giuria del premio –, ma premiamo persone che nel proprio ambito fanno quotidianamente il proprio lavoro: giornalisti che informano, sindacalisti che difendono il diritto al lavoro, amministratori che si prendono cura della cosa pubblica».
Il segretario generale aggiunto Mattia Motta ha osservato come «il tema della difesa dei giornalisti in prima linea, che si battono in territori difficili, nelle periferie in cui un antistato fa le veci dello Stato, si intreccia con i temi che riguardano la tutela del lavoro», un lavoro che «in questo Paese in generale è sempre meno tutelato e che, nel caso di questi colleghi – ha evidenziato – è spesso per nulla tutelato, precario, povero».
Da qui l’esigenza di un «impegno da parte di tutti per cambiare, ad esempio – ha aggiunto Motta – attraverso l’Equo compenso per i giornalisti, tema sul quale il governo si nasconde, o contrastando le querele temerarie». C’è in Italia «un’emergenza informazione, che non è soltanto emergenza occupazionale, ma anche e soprattutto emergenza democratica», ha quindi concluso il segretario generale aggiunto, che ha infine ribadito «l’impegno comune di Fnsi, Cgil e Avviso Pubblico a proseguire anche in futuro questa collaborazione in difesa del lavoro e per la legalità».