Giornalisti minacciati 23 febbraio 2023
«La valutazione di quest’atto è senz’altro positiva, perché propone un disegno ampio e ambizioso per tutelare i contenuti digitali e rappresenta un modello anche fuori dall’Europa. L’iter legislativo europeo potrà condurre a un miglioramento. Per parte nostra siamo pronti a fornire un contributo, nell’ambito del tavolo di coordinamento governativo e in tutte le sedi istituzionali deputate, al fine di raggiungere soluzioni e proposte idonee ad assicurare una più chiara ed efficace formulazione delle norme del Regolamento europeo». Lo ha detto il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, in audizione in Commissione Cultura e Trasporti alla Camera nell’ambito dell’esame della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce un quadro comune per i servizi di media nell’ambito del mercato interno, il cosiddetto Media Freedom Act.
«Si tratta di una normativa strana dal punto di vista tecnico, perché si fissano principi attraverso un regolamento – ha aggiunto Lasorella rispondendo alle domande dei parlamentari -. Questa legge focalizza l’attenzione su una serie di problemi, come la libertà dei giornalisti e la regolazione del mercato che in Italia sono già in larga parte affrontati, mentre in altri paesi no. Ogni stato è comunque lasciato libero di declinare questi principi. C’è, ad esempio, dibattito sulle norme relative alle concentrazioni editoriali. Ecco, noi abbiamo già una regolamentazione del settore delle comunicazioni, che rispetto ai principi previsti nel regolamento è già un punto di riferimento. Lo stesso vale per la questione della rilevazione dell’audience».
«Sulla tutela dei giornalisti, questa non è una nostra competenza attuale, ma per quanto riguarda la figura del direttore responsabile in Francia hanno un’altra impostazione, basata sulla gerenza», ha detto ancora Lasorella.
«Il tema del rapporto con le piattaforme è fondamentale per tutte le democrazie – ha concluso il presidente Agcom -. Sicuramente il Digital Service Act rappresenta un modo innovativo per affrontare questo rapporto. La proposta di regolamento è in qualche modo una legge speciale che rende compatibili la disciplina delle piattaforme con la libertà dei media, rendendo omogenee le regole del settore. L’obiettivo di fondo è quello del pluralismo dell’informazione per i cittadini europei». (Ansa)