Rai 12 maggio 2023
L’assemblea dei Cdr e dei Fiduciari della Rai esprime «forte preoccupazione per la situazione in cui versa l’azienda». Nel documento approvato martedì 9 maggio 2023, i rappresentanti sindacali evidenziano che «all’indomani di una ennesima brutta pagina della storia della Rai che ha visto le dimissioni di Carlo Fuortes da amministratore delegato per presunte e non meglio precisate pressioni sulla linea editoriale, si registra la mancata approvazione del contratto di servizio, lo stallo sui palinsesti estivi e invernali, su un nuovo e non più rinviabile piano industriale».
Proprio su questo punto, «a fronte di una grave e nota situazione finanziaria, preoccupa la mancanza di certezze sulle risorse. Anzi l’unica cosa nota è la volontà del ministro Giorgetti di escludere il canone dalla bolletta», incalza l’assemblea dei Cdr e dei fiduciari che si schiera «al fianco dell’Usigrai che chiede, finora inascoltata, una legge che liberi l’azienda dal controllo del governo di turno».
I giornalisti chiedono inoltre «di vigilare anche sull’arrivo di esterni: dalla paventata assunzione di dirigenti apicali, fino all’arrivo di direttori di testate e generi. Sarebbero scelte inaccettabili – rilevano – a fronte di un debito aziendale di oltre mezzo miliardo di euro, oltre a rappresentare la mancata valorizzazione delle colleghe e dei colleghi interni».
Per ora, prosegue il documento, «l’unico risparmio fatto dal precedente vertice è stato sulla pelle delle redazioni, non sostituendo le decine di giornalisti andati in pensione nelle testate nazionali che ad oggi sono in sofferenza di organico e per le quali si chiede da mesi una nuova selezione pubblica. In assenza di risposte sui temi posti, l’assemblea dei Cdr e dei fiduciari si dichiara pronta ad ogni forma di mobilitazione che si renderà necessaria a tutela del ruolo del servizio pubblico e dell’indipendenza e dell’autonomia delle redazioni».
L’assemblea segue, inoltre, «con grande attenzione lo sciopero proclamato dalle altre sigle sindacali della Rai e non farà mancare il proprio sostegno per dare visibilità alle rivendicazioni delle colleghe e dei colleghi con i quali condivide il lavoro quotidiano in ogni ambito aziendale».