Vita associativa 26 maggio 2016
David Braun, il direttore social e digital della National Geographic Society è stato il primo ospite del format varato dal Sugc, il Sindacato unitario giornalisti della Campania che ha preso il via ieri pomeriggio nella sede a via Cappella Vecchia. «Nell’ambito del progetto di ricostruzione del sindacato, abbiamo pensato di dar vita a un coffee break lungo che avesse al centro il dialogo e i diversi saperi», ha detto in apertura il Segretario Claudio Silvestri. Il format è stato ideato dal delegato per l’innovazione del Sindacato Antonio Prigiobbo.
All’evento organizzato insieme al Consolato degli Stati Uniti per il Sud Italia, David Braun che è anche responsabile del programma Fulbright della National Geographic Digital Fellowship, è partito dal ruolo della foto, una buona foto, il cavallo di battaglia del noto canale per spiegare quanto la comunicazione faciliti la filiera e la diffusione delle diverse edizioni del sapere.
«Bisogna reinventarsi continuamente. Io per esempio l’ho fatto quattro volte nel settore digitale – ha detto- l’elemento che fa la differenza è il contenuto ma ciò che conta soprattutto è la visual e la qualità dell’immagine». Si parte da questo per scandagliare a fondo l’affidabilità, la credibilità e la capacità di rendere interessante ciò che si trasmette, caratteristiche che qualificano e agganciano tutti gli operatori della comunicazione. Lo storytelling resta però senza dubbio lo step principale dal quale emerge la sinergia tra scienza ed educazione. A chi voglio arrivare e qual è lo scopo del lavoro sono le prime domande da porsi per avere successo. Inoltre i governi e le corporazioni, a quanto pare, manipolano la comunicazione e il giornalista deve saper fare da filtro. Di fronte al problema del riscaldamento globale della Terra, Braun, risponde con una foto e due righe a commento: l’immagine parla da sé. Secondo una recente classifica di Media Publishers, National Geographic, è al primo posto per la qualità degli elementi visual mentre il sapere giornalistico si intreccia con i new media. I social network restano saldamente al primo posto per la capacità di attrarre e diffondere le notizie desiderate. «Qualunque pezzo deve essere ottimizzato per essere condiviso e categorizzato per essere meglio fruito dai millenial, i giovani che si aggiornano continuamente – dice Braun- i social sono le prime porte d’accesso per avere informazioni». Ma anche lo smartphone, non è più un semplice accessorio ma un mezzo indispensabile per dare risposte autentiche. Il fruitore si adatta alla tecnologia che a sua volta cambia nei suoi algoritmi e si riorganizza. «Se volete emergere, non dovete andare con la massa – ribadisce Braun- il racconto è fatto di tanti aspetti. Trovate il lato che ancora non è stato raccontato».
(le foto sono di Eleonora Iasevoli)