Giornalisti minacciati 12 aprile 2017
Una iniziativa nazionale sui giornalisti minacciati organizzata a Napoli dal Sindacato dei giornalisti. È quanto annunciato dal segretario del SUGC, Claudio Silvestri, nell’aula del consiglio comunale di Cardito al forum organizzato da “Libera”, “La libertà di informare e di essere informati”. L’esigenza della mobilitazione è nata dopo l’aggressione al cronista Stefano Andreone, che sul suo sito internet “MetNews” ha smascherato con un filmato alcuni dipendenti del cimitero che chiedevano mazzette per le esumazioni. In seguito alla sua denuncia Andreone è stato picchiato in un bar del centro del Comune a nord di Napoli. Alla manifestazione, moderata dalla referente campana di “Articolo21” Desirée Klain, oltre al sindaco di Cardito Giuseppe Cirillo erano presenti numerosi rappresentanti di polizia, carabinieri e guardia di finanza, un segnale importante di partecipazione di fronte ad una aggressione intollerabile. All’incontro è intervenuto il giornalista Sandro Ruotolo, sotto scorta per le minacce subite dai casalesi. “Nei primi 100 giorni del 2017 ci sono stati 63 giornalisti minacciati. Se andiamo a ritroso, dal 2006 ne contiamo 3.187 – ha detto Ruotolo – C’è bisogno della presenza costante delle forze dell’ordine, di più telecamere. Ma anche noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte, perché la storia di Stefano riguarda tutti noi. Il sindaco di Cardito si è schierato da questa parte, ma ora gli chiedo di mettere in atto le sue parole. In questo video ci sono documenti, volti, lei può già procedere, immediatamente, contro queste persone, al di là del corso della giustizia». E poi, ancora: «Stefano ha dimostrato a 32 anni di avere la schiena dritta, ed è per questo che ho deciso di mettere anche la mia faccia nei suoi prossimi servizi». Forte il messaggio di Carlo Verna, volto noto del Tg3 Campania, ed ex segretario dell’Usigrai: «Oggi in una riunione del Tgr – ha annunciato – abbiamo preso una decisione importante: saremo qui con le nostre telecamere, nel cimitero di Cardito, a documentare quello che sta succedendo, per aprire una luce sul lavoro di Stefano. È questo il senso di quella che il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, chiama scorta mediatica: volevano mettere a tacere un giornale locale, adesso a documentare quegli stessi fatti ci sarà la Rai». All’incontro ha partecipato anche il pm anticamorra Giovanni Corona. Libera era presente con il coordinatore regionale Fabio Giuliani e con la coordinatrice territoriale Maria Saccardo. In sala anche la giornalista minacciata Luciana Esposito, l’imprenditore sotto scorta Luigi Leonardi e Geppino Fiorenza, già referente di Libera e presidente onorario dell’associazione Giancarlo Siani.