Vita associativa 20 marzo 2018
Gli italiani accedono all’informazione online prevalentemente attraverso fonti algoritmiche (in particolare social network e motori di ricerca), consultate dal 54% della popolazione, a scapito delle fonti editoriali come siti web e app di editori tradizionali o nativi digitali (39%).
E’ quanto emerge dal Rapporto sul consumo di informazione nel 2017 redatto dall’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni. Secondo il report, la quasi totalita’ della popolazione italiana (97%) accede ai media anche per informarsi ed oltre l’80% lo fa quotidianamente.
La dieta informativa degli italiani e’ caratterizzata da uno spiccato fenomeno di cross-medialita’ che riguarda oltre i tre quarti della popolazione. Solo la tv resiste ancora come mezzo dotato di un suo bacino (circa l’8% della popolazione) di utenza esclusiva. Rimane una nicchia di popolazione (5%) che non si informa affatto (almeno attraverso i mezzi di comunicazione di massa).
TV AL TOP, CRESCE IL WEB, TENGONO I QUOTIDIANI
La tv resta il mezzo con la maggiore valenza informativa, sia per frequenza di accesso anche a scopo informativo (90%), sia per importanza e attendibilita’ percepite. I quotidiani, benche’ consultati per informarsi tutti i giorni da meno del 20% degli individui, guadagnano terreno.
Ma a crescere e’ soprattutto Internet: il 70% della popolazione vi si affida per reperirvi notizie tanto da farlo salire al secondo posto per frequenza di accesso quando la finalita’ d’uso e’ informativa; piu’ di un quarto della popolazione lo reputa la fonte principale per informarsi. Tuttavia, l’attendibilita’ percepita delle fonti informative online rimane mediamente inferiore rispetto a quella delle fonti tradizionali. C’e’ pero’ un problema di fiducia ed affidabilita’: meno del 24% della popolazione ritiene i social affidabili. Sempre secondo la ricerca, un quarto dei minori non si informa o lo fa usando un solo mezzo di informazione, che e’ il web.
Dal sito INPGI