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Vita associativa 23 settembre 2018

Premio Pimentel Fonseca a Caroline Muscat

Claudio Silvestri con Caroline MuscatClaudio Silvestri, Caroline Muscat, Dèsirèe Klain e Nino Daniele

NAPOLI. La forza della parola contro corruzione e violenza. E’ stata dedicata a Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese assassinata per aver voluto raccontare la verità, la quarta edizione del Premio Pimentel Fonseca. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato alla giornalista maltese Caroline Muscat. Vincitrice del premio “honoris causa”: la giornalista spagnola Olga Rodríguez.

Daphne Caruana Galizia aveva seguito l’inchiesta internazionale sui MaltaFiles, diventando così una figura di riferimento del giornalismo investigativo internazionale. Era stata la prima a diffondere la notizia del coinvolgimento nei Panama Papers di membri del governo maltese e nelle sue inchieste aveva anche lanciato ombre su Michelle Muscat, moglie del primo ministro, accusata di essere la beneficiaria di una società con sede a Panama che muoveva ingenti quantità di denaro su conti bancari in Azerbaigian. Ripetutamente minacciata di morte, Dafne Caruana Galizia veniva fatta saltare in aria nella sua auto il 16 ottobre 2017, pochi minuti dopo aver aggiornato, per l’ultima volta, il suo blog personale.

La grande cronista maltese è stata ricordata in occasione della consegna del premio che si è tenuto martedì, 18 settembre, al Pan | Palazzo delle Arti di Napoli. Dedicata alla memoria della patriota e giacobina Eleonora Pimentel Fonseca, fondatrice del giornale “Monitore Napoletano”, la premiazione anche quest’anno è stata preceduta dalla deposizione di una corona di fiori per onorare e ricordare tutti i martiri della rivoluzione napoletana del 1799, i cui resti sono seppelliti nella Basilica del Carmine. La manifestazione, prologo del Festival Internazionale di Giornalismo Civile “Imbavagliati”, diretto ed ideato da Désirée Klain, è fortemente voluta e promossa dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli e dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, è realizzata e prodotta dall’associazione culturale “Periferie del mondo – Periferia immaginaria”.

Il segretario del SUGC, Claudio Silvestri, ha consegnato il premio Caroline Muscat giornalista investigativa e attivista maltese che oggi, insieme ad altri colleghi, prosegue le inchieste di Daphne sul portale theshiftnews.com. “Ringrazio Caroline per quello che fa per il proprio Paese e per tutti noi – ha detto Silvestri – Ringrazio Caroline perché ha scelto di essere una giornalista. La libertà di stampa non è un valore scontato, in nessuna civiltà del mondo. Dobbiamo conquistarcela ogni giorno, dalle periferie della nostra città a quelle dei Paesi oppressi dalle dittature. Non deve essere una battaglia solo di noi giornalisti, non è una difesa della professione. Dobbiamo impegnarci tutti, ne va della nostra democrazia”.

Ha accompagnato la  premiazione l’imponente  performance teatrale a cura dell’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro con Roberta D’Agostino, con gli abiti storici di Costantino Lombardo

 

Messaggio da parte della sorella di Daphne Caruana Galizia, Corinne Vella.

Un ringraziamento a nome di tutta la nostra famiglia per aver dedicato il Premio PimentelFonseca 2018 a Daphne Caruana Galizia. L’assassinio di Daphne ha sollevato preoccupazioni a livello mondiale sulla libertà di stampa, la corruzione e lo stato di diritto a Malta.

Ha inoltre sollevato timori sul fatto che l’Europa non sia più sicura per i giornalisti. Alcuni mesi dopo la morte di Daphne, Jan Kuciak fu ucciso con la sua fidanzata Martina Kusnirova. Non ci chiediamo più SE l’omicidio di un giornalista accadrà di nuovo, ma ci interroghiamo sul QUANDO. A noi tutti interessa che i reporter siano tutti adeguatamente protetti.

Se ci concentriamo esclusivamente su un cronista nel mirino, non riusciamo a scorgere il quadro generale. I reporter sono minacciati e uccisi perché i malavitosi vogliono che le loro azioni e i loro interessi criminali restino nascosti. I giornalisti non sono adeguatamente protetti perché i meccanismi di protezione sono inadeguati. A livello nazionale, ci sono lacune e errori di sistema. Ma i meccanismi nazionali da soli non sono sufficienti.

Un reporter che indaga su un crimine transnazionale, ha bisogno di protezione transnazionale. Un giornalista dovrebbe dare l’allarme una volta sola, e non morire per averlo fatto. È irragionevole aspettarsi che i nostri cronisti siano eroi e che rischino la vita per noi. Dobbiamo essere noi stessi cittadini attivi e fare in modo che i nostri Stati proteggano adeguatamente i reporter, eliminando le minacce che devono affrontare. Solo allora possiamo affermare che viviamo in società libere.

Dedicare il premio Pimentel Fonseca di quest’anno a Daphne Caruana Galizia aumenterà la consapevolezza della necessità di proteggere i giornalisti e aiuterà a ispirare i cambiamenti di cui la società ha bisogno.

A nome di tutta la nostra famiglia, grazie.

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