Giornalisti minacciati 8 gennaio 2019
Le hanno bucato due ruote dell’auto parcheggiata nei pressi della caserma dei carabinieri a Giugliano mentre documentava l’arresto di alcuni uomini del clan Mallardo. La Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprimono solidarietà alla giornalista Cristina Liguori, cronista e presidente della Commissione pari opportunità del Sugc e la affiancheranno in qualsiasi azione vorrà intraprendere contro gli aggressori. Ci auguriamo che gli autori di questo vile atto di intimidazione vengano identificati e puniti. Il caso verrà segnalato al coordinamento per la sicurezza dei giornalisti del ministero dell’Interno. Resta forte la preoccupazione per chi, ormai quotidianamente, viene attaccato e aggredito perché fa il proprio dovere in un Paese dove il diritto di informare e quello di essere informati diventa sempre più precario.
Alla Liguori arriva anche la solidarietà dell’Unione cronisti della Campania. “Cara Cristina la solidarietà mia e di tutti i cronisti della Campania. Chiediamo che gli autori dell’intimidazione vengano al più presto identificati. Noi saremo sempre al fianco dei cronisti che sul territorio lavorano tra mille difficoltà. Chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte”, afferma il presidente Sandro Ruotolo.
La Cpo Fnsi: «Giù le mani da Cristina»
Due gomme dell’auto bucate da ignoti. E che sarà mai? E, invece, è gravissimo quel che è successo questa mattina a Giugliano, alle porte di Napoli. Cristina Liguori, cronista dalla schiena dritta, era alla caserma dei carabinieri per un servizio televisivo sull’arresto degli estorsori del clan Mallardo quando, all’uscita, si è trovata due gomme della propria auto bucate dalla lunga lama di un coltello.
Una minaccia esplicita alla quale la Commissione Pari Opportunità Fnsi e i giornalisti italiani rispondono in maniera altrettanto chiara: ‘Giù le mani da Cristina e da chi tutti i giorni si impegna a informare i lettori in realtà dove la criminalità organizzata presidia il territorio’. L’informazione non si addomestica, l’informazione non si ferma.
A chi ha compiuto il gesto diciamo: ‘Saranno ignote le vostre mani, ma non certo le teste di chi ve lo ha chiesto’. I mandanti sono tra le fila di chi è finito nelle inchieste di Cristina Liguori. E sappiano che Cristina non è sola: al suo fianco ha migliaia di altri giornalisti. #iostoconcristina
La Commissione Pari Opportunità Fnsi