Vita associativa 25 settembre 2020
L’occasione del Recovery Fund è «una sfida da vincere per mettere in sicurezza il sistema editoriale italiano», fondamentale per la nostra democrazia. Da questo assunto prende le mosse la relazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, alla commissione Cultura della Camera sulle linee programmatiche per l’uso dei fondi europei. Posizione in piena sintonia con quella del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, secondo cui «il Recovery Plan rappresenta un’occasione formidabile per ripensare dalle fondamenta il settore dell’informazione, il cui ruolo è essenziale e insostituibile per la tenuta delle istituzioni democratiche. Per è questo – osserva Lorusso – è necessario avviare al più presto un confronto fra governo e parti sociali per far sì che la nuova legge dell’editoria 5.0 agevoli l’innovazione e la trasformazione digitale delle imprese, mettendo al centro la tutela del lavoro giornalistico».
Proprio sulla necessità di tutelare e valorizzare il lavoro dei giornalisti si sofferma Martella. «È necessario scoraggiare ogni forma di elusione o di dumping contrattuale. In un quadro generale di difesa dell’informazione di qualità, è indispensabile affrontare anche il tema della dignità del lavoro giornalistico e del contrasto alla precarietà», evidenzia, anticipando investimenti in «capitale umano».
Tra le ipotesi di intervento anche sostegno allo sviluppo digitale, incentivi per una transizione green, sostegni per i beni strumentali, per rafforzare la cyber security, supportare e incentivare la trasformazione tecnologica e la formazione del personale: un progetto ambizioso per il quale servirà un «finanziamento adeguato» che però è ancora prematuro quantificare. E nel frattempo, spiega il sottosegretario, «il governo sta lavorando sull’editoria 5.0, i fondi europei offrono in questo senso un’occasione in più per aumentare l’ambizione della riforma di sistema che stiamo portando avanti».
Interventi strutturali che per Raffaele Lorusso sono «condivisibili perché fondamentali» e pertanto vanno tradotti al più presto in una nuova legge di sistema. «Non è più pensabile – incalza il segretario generale Fnsi – che i sostegni diretti e indiretti al settore siano svincolati dal rispetto delle leggi e dalla corretta applicazione del contratto nazionale di lavoro. Il contrasto al dumping contrattuale e alla precarietà dilagante, attraverso il superamento per legge di forme di inquadramento che agevolano e incentivano lo sfruttamento dei giornalisti, rappresenta un punto irrinunciabile per il sindacato dei giornalisti».
Su questo punto in particolare, «così come sull’annunciata volontà di mettere mano alla riforma del servizio pubblico radiotelevisivo, si misurerà la credibilità delle misure che si intendono adottare. Il Recovery Plan deve essere l’occasione per cambiare radicalmente il settore dell’informazione, non può diventare l’ennesima distribuzione di risorse a pioggia», conclude Lorusso.
Fra i temi toccati da Martella, infatti, anche la riforma della Rai. «È arrivato il momento di affrontare il tema della governance», osserva il sottosegretario. Parole «importanti e condivisibili nei contenuti», commenta l’esecutivo Usigrai, che osserva: «Si stanno creando le condizioni per arrivare realmente in tempi rapidi alla necessaria riforma. Regole di nomina dei vertici, nuova e potenziata centralità del servizio pubblico, risorse certe e adeguate: sono le chiavi per arrivare finalmente alla più volte annunciata riforma della Rai».