Vertenze 12 maggio 2021
Il problema della sostenibilità «è strutturale e ha soprattutto a che fare con il mercato del lavoro e le sue dinamiche», si legge in un ordine del giorno approvato il 12 maggio nel quale si evidenzia, fra l’altro, come la Cassa si sia fatta carico negli anni dei trattamenti pensionistici e degli ammortizzatori sociali dei giornalisti, «sostenendo il settore dell’editoria nella crisi più profonda che abbia mai attraversato».
«L’Inpgi ha una riserva tecnica per pagare due annualità delle attuali pensioni e una liquidità che si sta velocemente consumando. Il 2020 si è chiuso con un bilancio in disavanzo di 242 milioni. La scadenza del 30 giugno, termine ultimo dello scudo al commissariamento, si sta avvicinando». È quanto si legge nell’ordine del giorno approvato dal Consiglio di amministrazione dell’Ente nella seduta del 12 maggio 2021.
«Il problema dei conti dell’Istituto – prosegue il documento, approvato con 14 voti a favore e 1 astenuto – è strutturale e ha soprattutto a che fare con il mercato del lavoro e le sue dinamiche: l’Inpgi si è fatto carico negli anni dei trattamenti pensionistici e degli ammortizzatori sociali dei giornalisti, sostenendo il settore dell’editoria nella crisi più profonda che abbia mai attraversato».
A febbraio 2020, aggiungono i consiglieri di amministrazione, «il governo ha attivato un tavolo politico per trovare una soluzione condivisa allo squilibrio strutturale dei conti, coinvolgendo i ministeri vigilanti del Lavoro e dell’Economia, ma al momento non risultano fissati nuovi incontri. Il Cda dell’Inpgi – si legge infine – si appella al presidente del Consiglio, Mario Draghi, perché riattivi subito il tavolo politico, unica sede titolata, nella sua pluralità, a trovare una soluzione strutturale e condivisa per la sostenibilità del sistema previdenziale dei giornalisti italiani».