Giornalisti minacciati 16 giugno 2021
Usigrai e Federazione nazionale della Stampa italiana in piazza, a Roma, per chiedere a governo e Parlamento di eleggere al più presto i nuovi vertici Rai, senza ulteriori rinvii. Il presidio nel giorno del compleanno di Patrick Zaki, il secondo dietro le sbarre di una prigione egiziana per lo studente dell’Università di Bologna. «Due temi legati fra loro», evidenzia il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, aprendo il sit-in. «La vicenda di Zaki – rimarca – non è una storia personale, ma riguarda i valori della società italiana. Quegli stessi valori che il Contratto di servizio impegna la Rai ad osservare e promuovere. Per questo chiedo che non solo il servizio pubblico, ma anche giornaliste e giornalisti, associazioni, cittadini e cittadine, parlino della sua vicenda per continuare a chiedere la sua scarcerazione».
Arrivare al più presto alla nomina di vertici di alto livello «serve per rilanciare la mission della Rai e la riforma della governance, necessaria a liberarla dall’influenza del governo e della politica», incalza Di Trapani, che poi lancia due proposte a partiti e governo: «I gruppi parlamentari trovino l’intesa perché la discussione in commissione al Senato sulla riforma diventi discussione in sede deliberante e chiedano la convocazione urgente per eleggere il nuovo vertice».
In piazza anche alcuni parlamentari, fra cui Franco Mirabelli, Filippo Sensi, Sandro Ruotolo, Valeria Fedeli, Loredana De Petris, Debora Serracchiani, Andrea Romano; rappresentanti di associazioni, come Articolo21, Rete NoBavaglio, IndigneRai, Ucsi, e degli organismi della categoria; il consigliere di amministrazione Rai rappresentante dei lavoratori, Riccardo Laganà; alcuni candidati al Cda.
«Il Partito Democratico ha chiesto alla presidente Casellati di raccordarsi con il presidente della Camera e indicare entro il mese di giugno la giornata per le elezioni di nostra competenza per i vertici Rai», dice Valeria Fedeli, capogruppo Pd in commissione di Vigilanza Rai, evidenziando che «come Pd anche siamo molto preoccupati che questo ritardo faccia slittare il rilancio della Rai di cui ha bisogno il Paese per essere accompagnato nel processo di trasformazione in atto» e ricordando che «siamo pronti oltre che al rinnovo del Cda a proseguire la riforma della governance che ha iniziato il suo percorso in commissione al Senato».
Loredana De Petris si dice «esterrefatta che il governo non abbia ancora dato seguito alla mozione approvata in Senato» in merito alla cittadinanza italiana per Zaki. E Sandro Ruotolo rileva che «la vicenda di Patrick ci deve indignare».
Di «pericoloso ritardo nel rinnovo dei vertici Rai» che fa pensare a «manovre per accordi e accordicchi per una nuova indecente spartizione, a spesa delle lavoratrici, dei lavoratori e degli utenti» parla Riccardo Laganà. Sul «silenzio assordante sulla vicenda di Patrick Zaki» si sofferma Paolo Borrometi, vicedirettore dell’agenzia Agi e presidente di Articolo21.
In chiusura la «provocazione» del presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti: «Propongo al presidente Draghi, se vuole fare una cosa innovativa, di prendere Riccardo Laganà, l’unico consigliere eletto dai dipendenti del servizio pubblico, liberamente da ogni partito, e di farlo presidente della Rai». Il presidente del Consiglio, incalza Giulietti, «dia un segno, dimostri che rompe sul serio con il passato, faccia vedere che non c’è paura. Non ne faccio una questione di nomi, se vuole cambiare realmente, nomini l’unico consigliere che non è riconducibile al governo o alle forze politiche».