Vita associativa 20 ottobre 2020
È morto a 82 anni Carlo Franco, cronista di razza, ha cominciato al “Roma” di Achille Lauro dove è stato assunto come praticanti, per poi passare al Mattino dove è stato capo delle redazioni della Cronaca, della Cultura, dello Sport, delle Pagine speciali e del “Mattino Illustrato”. Suo il pezzo sulla celebre prima pagina del Mattino che titolava “Fate Presto”, all’indomani del terremoto in Campania. Prima pagina che fu trasformata in un’opera d’arte da Andy Warhol e inserita da Lucio Amelio nella collezione Terrae motus, ora ospitata nella Reggia di Caserta. Carlo ha lavorato per la Rai per il Corriere del Mezzogiorno, fin dalla sua nascita nel 1997, con la Repubblica. Ha spaziato in tutti i settori, dalla cronaca pura allo sport, altra sua grande passione. Ha amato il giornalismo profondamente, metteva sempre tanta energia in quello che faceva, energia che riusciva a trasmettere a chi lo circondava. Sempre attento ai colleghi più giovani che cercava di non lasciare indietro quando si lavorava su una notizia. Negli ultimi tempi era preoccupato per la crisi del giornalismo e invitava il Sindacato a stimolare le redazioni e i cdr a reagire. Con lui se ne va un pezzo di storia del nostro giornalismo. Alla famiglia l’abbraccio del Sindacato unitario giornalisti della Campania.
Dolore per la scomparsa di Carlo Franco viene espresso dal sindaco Luigi de Magistris: «Ha raccontato Napoli, le sue bellezze, le sue ferite. Ha narrato in modo mirabile decenni di cronaca, di politica, di sport . È stato un grande giornalista e la città lo ricorda, tramite me, con grande affetto. Alla sua famiglia, al mondo del giornalismo e dello sport giunga il nostro cordoglio».