Vita associativa 8 settembre 2021
«Questo è il momento di una grande mobilitazione internazionale in difesa dei diritti, delle libertà e dei principi basilari di ogni democrazia. L’auspicio è che alla vostra iniziativa, che da oggi ha anche il supporto del sindacato dei giornalisti, possano seguire iniziative immediate da parte del governo italiano e delle istituzioni europee affinché vengano attivati i canali umanitari necessari a salvare chi vede messa a rischio la propria vita e per questo vuole lasciare l’Afghanistan». Lo ha detto Raffaele Lorusso, segretario generale della Federazione nazionale della Stampa italiana, aprendo la conferenza stampa promossa nella sede dalla Fnsi dal ‘Tavolo asilo e immigrazione’ per presentare le proposte rivolte al governo italiano e alla Ue affinché intervengano con urgenza per garantire diritto d’asilo agli afghani in fuga.
Lorusso ha ricordato come già all’indomani dell’attivazione dei ponti aerei ad agosto «abbiamo cercato una serrata interlocuzione con il ministero della Difesa per far arrivare in Italia il numero più alto possibile di colleghi afghani con le loro famiglie. Gli operatori dell’informazione – ha aggiunto – insieme con le donne, gli insegnanti e tutti coloro che sono espressione di un società libera e pluralista, sono infatti nel mirino di questa restaurazione».
Del resto, ha rilevato ancora, «non passa giorno senza che giornalisti vengano arrestati o raggiunti dalle vendette del governo talebano» e anche per questo «il nostro governo dovrà agire, rapportandosi in primo luogo con le istituzioni europee per far ripartire i canali dell’accoglienza e dare risposte a chi oggi manda una richiesta di aiuto forte e disperata all’Occidente».
All’incontro erano presenti, fra gli altri, l’ex viceministro dell’Interno, Matteo Mauri e le senatrici Emma Bonino, Loredana De Petris, Paola Nugnes.
«Occorre intervenire tramite la realizzazione di un ampio programma di trasferimenti/ricollocamenti dei cittadini afghani da attuarsi anche dai Paesi di transito, tramite un’iniziativa che garantisca l’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri della Ue», si legge nel documento presentato in conferenza stampa.
Nove le richieste rivolte sia all’Italia che all’Unione europea, dall’urgenza di garantire protezione e assistenza umanitaria ai 39 milioni di afghani rimasti nel Paese attraverso progetti a tutela dei diritti umani della popolazione, alla necessità di supportare la costituzione di un meccanismo indipendente per monitorare violazioni e abusi dei diritti umani che dovessero verificarsi.
Altri otto gli interventi richiesti nello specifico al governo italiano, cui le associazioni riunite nel ‘Tavolo asilo nazionale’ chiedono anche che venga istituito un tavolo di coordinamento unitario sull’Afghanistan che veda il coinvolgimento dei ministeri interessati, a partire dalla Farnesina e dal Viminale, degli enti locali e delle Ong e degli enti ed associazioni afferenti al ‘Tavolo asilo e immigrazione’, fra cui: A Buon Diritto, ACLI, Action Aid, Amnesty International Italia, ARCI, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, CGIL, CIES, CIR, CNCA, CoNGGI, Comunità Papa Giovanni XXIII, Emergency, Europasilo, Focus- Casa dei Diritti Sociali, Fondazione Migrantes, Intersos, Legambiente, Medici del Mondo Italia, Medici per i Diritti Umani, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Oxfam Italia, Refugees Welcome Italia, Save the Children, Senza Confine, Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa.