Vertenze 28 luglio 2023
Novità in arrivo sul fronte delle agenzie di stampa, con il governo intenzionato a imprimere una svolta all’insegna della valorizzazione dell’informazione primaria di qualità e dell’occupazione dei giornalisti. È atteso in Gazzetta Ufficiale giovedì 27 luglio 2023 il Dpcm targato Alberto Barachini che introduce, fra l’altro, l’Elenco di Rilevanza Nazionale delle agenzie di stampa facendo così entrare nel vivo la riforma dei criteri per il sostegno pubblico all’informazione primaria annunciata dal sottosegretario all’inizio del mandato.
Più in dettaglio, si prevede che a seguito di una procedura negoziata vengano riconosciuti contributi triennali alle agenzie iscritte all’elenco che forniscono alle amministrazioni notiziari generali e speciali, nazionali, internazionali e regionali, anche di carattere video-fotografico. Possono accedere all’elenco agenzie con almeno 50 giornalisti assunti a tempo indeterminato e che istituiscono un Garante anti fake news e a tutela del diritto d’autore, indipendente e individuato dalla stessa agenzia.
Per le agenzie di stampa che non rientrano nell’elenco di rilevanza nazionale, l’articolo 17 comma 5 del “decreto milleproroghe” (richiamato dal Dpcm) prevede che le amministrazioni statali possano acquisire, anche da queste, servizi di carattere specialistico, settoriale, anche video-fotografico, attraverso le procedure previste dal Codice dei contratti pubblici, prevalentemente, quindi, con bandi di gara.
Previsti anche alcuni parametri ‘premianti’, come l’assunzione di giornalisti con meno di 35 anni, gli investimenti in tecnologie innovative, le collaborazioni con agenzie estere.
«La Federazione nazionale della Stampa italiana – rileva la segretaria generale Alessandra Costante – ringrazia il sottosegretario all’Editoria Alberto Barachini per la riforma che mira a dare prospettive economiche certe e quindi futuro alle agenzie di stampa. Un provvedimento in gran parte condivisibile che dà valore al lavoro giornalistico».
La Fnsi ritiene, però, che «i primi garanti contro le fake news siano proprio i giornalisti, il loro lavoro e la loro deontologia, e che debbano essere i giornalisti stessi a specializzarsi nel debunking». Inoltre, «per la particolarità del mercato giornalistico in questi anni – conclude Costante – molti colleghi hanno avuto impieghi precari. Prevedere una premialità solo per l’assunzione di under 35 rischia di tagliare fuori molti giornalisti capaci e professionalizzati, ‘invecchiati’ in attesa di una stabilizzazione che non è ancora arrivata e che, con una norma del genere, rischia di allontanarsi».