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Vita associativa 13 marzo 2017

Approvato il bilancio, attivo di 54mila euro: più servizi ai colleghi

L’assemblea dei soci del Sindacato unitario giornalisti della Campania ha approvato all’unanimità il bilancio consuntivo del 2016 e il bilancio preventivo del 2017. Il rendiconto si chiude con un avanzo di circa 54mila euro, portando il patrimonio netto ad oltre 90mila euro. Gli iscritti sono passati da 500 a oltre 700, con un incremento del 40%. “È il risultato di una gestione oculata e tutta orientata all’assistenza dei colleghi, nella quale i dirigenti sindacali hanno rinunciato sin dal primo momento a qualsiasi tipo di gettone a favore della riedificazione della casa dei giornalisti. È un risultato, tra l’altro, ottenuto nonostante la riduzione delle quote sindacali al minimo possibile – afferma il segretario del SUGC, Claudio Silvestri nella sua relazione – L’obiettivo del 2017 è quello di ampliare ancora di più l’offerta. Da quest’anno abbiamo attivato anche lo sportello “antiquerele”, per permettere a chi non ha le spalle coperte dall’ufficio legale di una testata giornalistica di potersi difendere dalle aggressioni temerarie di chi utilizza la denuncia per limitare la libertà di stampa”. L’assemblea ha anche approvato un pacchetto di modifiche allo Statuto della FNSI che verranno presentate al congresso straordinario della Federazione della stampa che si terrà in primavera.

 

bilancio consuntivo 2016

nota integrativa al bilancio 2016

bilancio preventivo 2017

 

RELAZIONE DEL SEGRETARIO

Care colleghe, cari colleghi,

grazie per essere qui questa mattina. Prima di cominciare vorrei ricordare i tanti colleghi che nel 2016 ci hanno lasciato, ma in particolare, in questo momento, il mio ricordo affettuoso va a Benigno Blasi, segretario del nostro sindacato per la provincia di Benevento.

È un giorno importante per la nostra associazione. Oggi in questa sala non presentiamo solo dei numeri, ma il risultato di un impegno più importante, quello della ricostruzione da zero del sindacato dei giornalisti in Campania. Sono passati 36 mesi da quando abbiamo fondato questa associazione, 22 mesi da quando siamo stati accolti nella Federazione Nazionale della Stampa Italiana, 19 da quando siamo Ufficio di corrispondenza dell’Inpgi, un anno, pressappoco, da quando abbiamo inaugurato questo ufficio, neanche 2 mesi da quando la Casagit è tornata nella sede del Sindacato. Mattone su mattone stiamo costruendo la casa dei giornalisti, una casa accogliente e solida. È un lavoro difficile e faticoso che, per fortuna, non conduco da solo, ma grazie ad un gruppo affiatato con il quale abbiamo affrontato e vinto grandi battaglie. Prima tra tutte quella di essere qui, adesso.

Quello del 2016 è il primo bilancio di questo nuovo ufficio, il primo bilancio della nostra attività a pieno regime, potendo contare sia sul contributo dell’INPGI che quello della CASAGIT sull’intero arco dei 12 mesi. Non mi soffermerò troppo sui numeri, che lascio alla relazione del tesoriere. Do solo due dati, uno attiene alla gestione e all’amministrazione dell’associazione, uno alla nostra attività politica e sindacale.

Il Primo dato. Nonostante il taglio del contributo dell’INPGI del 5%, quest’anno chiudiamo con un avanzo di quasi 54mila euro, che porta il nostro patrimonio netto a circa 92mila euro. È il risultato di una gestione oculata e tutta orientata all’assistenza dei colleghi, nella quale i dirigenti sindacali hanno rinunciato sin dal primo momento a qualsiasi tipo di gettone a favore della riedificazione della nostra “casa”. È un risultato, tra l’altro, ottenuto nonostante la riduzione delle quote sindacali al minimo possibile.

Siamo ancora in una fase di startup, alle spalle non abbiamo nessun resoconto consolidato che possa darci la traccia certa del percorso da seguire. Ritengo, tuttavia, che questo sia un dato positivo, perché ci permette di affrontare meglio i cambiamenti e di costruire un’organizzazione leggera, moderna e adeguata alle attuali esigenze della nostra categoria. Ottenere un avanzo significativo in questa prima fase è importante. Costruiamo pensando a domani e sappiamo che consolidare le fondamenta di questa nostra organizzazione è un elemento vitale per guardare al futuro del sindacato e dei colleghi.

Questo bilancio ci permette di spingere ancora di più sull’assistenza e sui servizi per i soci che già oggi possono contare su sportelli legale, fiscale, di consulenza del lavoro, con particolare attenzione per i colleghi non dipendenti. Ora possiamo garantire sempre di più la gratuità di molti servizi fondamentali, come la dichiarazione dei redditi, ad esempio.

Abbiamo deciso di puntare sulla qualità dell’assistenza. Chi viene nella sede del SUGC sa che può contare su un pool di grandi professionisti, guidati dalla dottoressa Carmen Padula, consigliere dell’Ordine dei commercialisti di Napoli, che condividono con noi ogni giorno l’obiettivo di rendere questa associazione un punto di riferimento reale per i giornalisti. Li ringrazio tutti: l’avvocato Maurizio Sosti, la consulente del lavoro Marialuigia Vitagliano, la commercialista Claudia De Rogatis. Così come ringrazio le nostre segretarie Mariapia Artiaco e Vanna Pastore, che ogni giorno si occupano del front office. Nel 2016 abbiamo incrementato di un’unità la segreteria, in modo da garantire l’apertura pomeridiana degli uffici.

L’obiettivo del 2017 è quello di ampliare ancora di più l’offerta. Da quest’anno abbiamo attivato anche lo sportello “antiquerele”, per permettere a chi non ha le spalle coperte dall’ufficio legale di una testata giornalistica di potersi difendere dalle aggressioni temerarie di chi utilizza la denuncia per limitare la libertà di stampa.

Il nostro impegno in questa fase deve essere anche quello di cercare nuove risorse e nuovi modelli organizzativi per rendere sempre più dinamico e radicato sul territorio il nostro sindacato. Faremo ogni sforzo per aprire, nei limiti delle nostre possibilità, sedi anche sui territori più distanti da Napoli.

Stiamo lavorando anche sulla formazione. Abbiamo firmato un protocollo di intesa con il Dipartimento di studi umanistici dell’Università di Napoli “Federico II” che è già attivo. Da questo mese parte un ciclo di seminari per gli studenti che assicurerà loro crediti formativi. Da settembre, invece, si partirà con dei laboratori. La collaborazione con l’Università ci permetterà di effettuare dei monitoraggi sull’attività giornalistica nella nostra regione, che saranno utili al “centro studi” che stiamo costituendo su impulso del nostro presidente Armando Borriello.

Insomma, i progetti sul tavolo sono tanti, li realizzeremo tutti.

Il secondo dato importante del nostro bilancio è questo: i nostri iscritti sono passati dai 500 del 2015 ai 700 nel 2016: 200 in più, una crescita del 40%. Penso che sia un risultato eccezionale nel contesto nel quale ci muoviamo. Sono tutte persone che abbiamo conquistato una ad una, con il nostro impegno quotidiano. Abbiamo lavorato bene, lo dico al consiglio direttivo, la strada è quella giusta, ma dobbiamo continuare a guardare avanti. Quella sindacale deve essere una delle nostre attività, certamente quella principale, ma non può essere l’unica. Il sindacato deve essere un luogo di dibattito e di dialogo, di impegno e di battaglie civili su temi generali e fondamentali per la nostra società.

Lo abbiamo fatto, siamo stati in prima linea quando si è trattato di difendere la libertà di stampa, in ogni sede. Abbiamo portato all’attenzione del ministro dell’Interno la questione dei giornalisti minacciati, per lo stesso motivo abbiamo portato qui il sottosegretario alla Giustizia; ci siamo costituiti parte civile nel processo agli aggressori di Luciana Esposito, abbiamo portato a Salerno cento giornalisti in piazza davanti alla Procura quando abbiamo pensato che i magistrati nel loro sacrosanto diritto di indagare avevano violato il nostro sacrosanto diritto ad informare. Ci siamo schierati, senza se e senza ma, per il diritto alle pari opportunità di donne e uomini, abbiamo raccolto il grido di Carla Caiazzo, bruciata viva dall’ex compagno mentre era incinta, rapinata della propria identità, e proprio questa settimana presenteremo la campagna di crowdfounding con la fondazione Banco di Napoli a suo favore. Raccoglieremo fondi per almeno uno dei tanti interventi chirurgici che dovrà affrontare. Abbiamo portato in questa sala i senatori campani, così come hanno fatto anche altre associazioni regionali di stampa, per chiedere di accelerare sulla riforma dell’editoria, che poi è stata approvata. Una vittoria della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che con il segretario Raffaele Lorusso e il presidente Giuseppe Giulietti, ci è stata sempre accanto. E, insieme alla Federazione, saremo in prima linea per chiedere una legge sulle querele temerarie, per cancellare la vergogna del carcere ai giornalisti, battaglie per le quali siamo già scesi in piazza a Roma.

Non possiamo rinchiuderci tra queste mura a parlarci addosso, non è qui dentro che determiniamo il nostro futuro, non è nella lotta per le poltrone che possiamo disegnare prospettive, ma nella società nella quale siamo immersi.

E qui in Campania dobbiamo far sentire più che altrove la nostra presenza.

Costruiamo nel deserto. Manca nella nostra regione, nella nostra categoria, una coscienza sindacale, manca l’idea che la conoscenza delle regole e dei diritti dei lavoratori siano fondamento per la dignità della nostra professione e delle nostre vite. Generazioni di giornalisti sono cresciute in balia di chi ha inquinato e continua ad inquinare questo mestiere con false promesse, di chi da un lato parla di unità della categoria e dall’altra lavora per dividere e per demolire, di chi ha sempre pensato al proprio piccolissimo tornaconto e alle poltroncine da occupare.

Sbaglia chi si fa ricattare da queste persone. Sbaglia chi accetta il compromesso. Chi lo fa, è complice.

Noi non lo abbiamo fatto e non lo faremo. Non parleremo il politicamente corretto in queste stanze.

Basta, credere ai venditori di fumo, ai trafficanti di illusioni, agli spacciatori di tutele. Sappiate che queste persone hanno tutelato e tuteleranno sempre e solo se stesse.

Qualcuno ha fatto credere per anni che nel piccolissimo mercato dell’editoria ci fosse spazio per tutti, e gli elenchi del nostro ordine professionale si sono gonfiati di giornalisti delusi e arrabbiati, troppo spesso sprovveduti. Sono convinto che la riforma che ha investito anche l’ordine dei giornalisti contribuirà a limitare questa tendenza.

Il nostro compito adesso è riempire i vuoti.

Vuoti riempiti dai professionisti dell’accattonaggio associazionistico.

Vuoti di cui hanno approfittato imprenditori senza scrupoli, che hanno abbattuto qualsiasi tipo di regola, per i quali il contratto giornalistico è carta straccia. Per combattere questi editori è necessario avere giornalisti che conoscano le regole della propria professione, che non si facciano complici. Diffidate da chi vi tiene lontani dal sindacato, da chi vi dice che, in fondo, è inutile nominare un cdr. C’è un motivo, evidentemente, per il quale ci tengono a distanza.

Un dato su tutti, su trenta televisioni che accedono al contributo pubblico in Campania solo quattro hanno un fiduciario o un comitato di redazione. Il nostro obiettivo è far crescere questo numero, se ci riusciremo avremo fatto bene il nostro lavoro.

Non è facile farlo oggi. Non è facile dare risposte in un momento in cui il mercato dell’editoria sta vivendo una crisi devastante.

In Campania accedono agli ammortizzatori sociali le aziende editoriali locali più importanti: il Mattino, il Roma, adesso Metropolis. E neanche quelle legate a testate nazionali sono risparmiate, come Ansa e Corriere del Mezzogiorno. Non possiamo attendere la svolta. È nostro compito dare un contributo di idee alla necessaria rivoluzione del mercato editoriale.

Ci aspetta un duro lavoro.

Voglio ringraziare qui tutti coloro che mi accompagnano in questa avventura, il consiglio direttivo con il presidente Armando Borriello, i vicesegretari Fulvio Scarlata e Angela Calabrese, il tesoriere Gianni Rinaldi, i consiglieri Paolo Animato, Fabrizio Cappella, Roberta De Maddi, Antonella Monaco, segretario provinciale per Caserta, Antonio Prigiobbo, Eduardo Scotti, segretario provinciale per Salerno, Laura Viggiano. Il segretario provinciale di Avellino, Gianni Colucci, e quello di Benevento, Marzio Di Mezza, il segretario territoriale di Napoli Sud Vincenzo Lamberti, i presidenti dell’Ussi, Mario Zaccaria, e dell’Arga, Geppina Landolfo, il presidente dell’Ungp Ermanno Corsi, la presidente della commissione pari opportunità, Cristina Liguori, i delegati delle commissioni contratto Luigi Roano e Nunzia Marciano, quello per la commissione uffici stampa Andrea Petrella. Il collegio dei probiviri presieduto da Carmine Alboretti e quello dei sindaci presieduto da Antonella Scutiero. Il consigliere nazionale collaboratore Gianpaolo Necco e, infine, ma non ultimo il consigliere nazionale Gerardo Ausiello, amico con il quale da tanti anni condivido l’idea e il sogno di un sindacato nuovo che stiamo cercando di realizzare.

Andiamo avanti.

 

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