Uffici stampa 9 maggio 2019
«L’Ordine degli Architetti (Oappc) si è imboscato dopo essere stato sorpreso a cercare schiavi». È la denuncia di Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania (Sugc).
Il presidente dell’Ordine, Leonardo Di Mauro, non ha risposto alla pec del 21 marzo scorso del Sugc con la quale il sindacato contestava l’avviso di ricerca di un addetto stampa per un compenso di 229 euro mensili, pure onnicomprensivo delle spese, ben al di sotto anche del reddito di cittadinanza.
Successivamente, l’8 aprile scorso, il SUGC ha indirizzato al presidente Di Mauro una nuova pec di sollecito del chiarimento necessario, nonché una pec al Referente della Trasparenza e Prevenzione della corruzione dell’Oappc per richiedere formalmente, ai sensi del decreto legislativo 97/2016 (il cosiddetto «decreto Foia»), «la pubblicazione di tutta la documentazione relativa all’attivazione della manifestazione d’interesse finalizzata a dotare codesto Ordine di un addetto stampa e degli esiti avuti» (ecco la documentazione ricevuta). Ma nella documentazione non vi è traccia né dei compensi né degli esiti del bando.
«Sullo scandaloso avviso pubblicato dall’Oappc, invece del chiarimento necessario formale e istituzionale sollecitato dal Sugc– prosegue Silvestri –, il presidente Di Mauro ha preferito rispondere impropriamente con una dichiarazione dal tono offeso a un’agenzia di stampa, in cui respinge con sdegno l’accusa del compenso da schiavi perché, per un errore, l’importo previsto è da intendersi annuo e non biennale: ma se il compenso di 229 euro mensili diventa, bontà sua, di 458 euro, non siamo sempre in presenza di uno sfruttamento?»
«Nel richiamare l’Ordine ai suoi doveri istituzionali pubblici di rispetto del lavoro e dei lavoratori, di trasparenza amministrativa e di correttezza nelle relazioni con il sindacato che rappresenta i lavoratori – conclude il segretario del Sugc – invitiamo il presidente a dare chiarimenti sul bando e sui compensi».