Giornalisti minacciati 13 dicembre 2021
L’Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza di primo grado emessa lo scorso gennaio che negava l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna agli Usa. È stato così accolto il ricorso del team legale americano che si opponeva al no alla consegna dell’ex primula rossa sulla base di un asserito pericolo di suicidio legato – secondo una perizia – al prevedibile trattamento giudiziario e carcerario. È quindi previsto che il caso venga rinviato al tribunale di grado inferiore per essere ascoltato nuovamente.
Una decisione, quella del tribunale inglese, che per Fnsi e Usigrai «rappresenta un principio pericoloso e lesivo della libertà di informazione. Ormai – si legge in una nota congiunta – sono i controllati che indagano sui controllori e preparano dossier contro chi osa svelare i loro intrighi».
Assange, aggiungono Fnsi e Usigrai, «rischia la galera a vita, mentre chi ha falsificato i dossier per provocare guerre, torture, fame, gira liberamente per il mondo lautamente retribuito. Insieme con le organizzazioni internazionali dei giornalisti – prosegue la nota – ci rivolgeremo alla suprema corte inglese affinché blocchi questa decisione e sbarri le porte ad un precedente pericoloso e lesivo del diritto ad informare e ad essere informati».
Ci si aspetta che Assange presenti ricorso contro la decisione. Intanto si sono levate le grida di protesta tra i tanti sostenitori di WikiLeaks che si trovano davanti alle Royal Courts of Justice nella capitale britannica.