Vita associativa 6 luglio 2020
Il tribunale di Roma ha condannato a 5 anni e mezzo di carcere Vincenzo Nardulli, esponente di Avanguardia nazionale e Giuliano Castellino, il leader romano di Forza Nuova, accusati di rapina aggravata e lesioni al processo per l’aggressione ai reporter dell’Espresso Federico Marconi e Paolo Marchetti avvenuta al cimitero del Verano, a Roma, il 7 gennaio 2019, durante una commemorazione dei morti di Acca Larentia.
«Le condanne a Vincenzo Nardulli e Giuliano Castellino nell’ambito del processo per l’aggressione ai colleghi dell’Espresso rappresentano una vittoria della libertà di informazione e dell’articolo 21 della Costituzione: chi colpisce un giornalista ferisce il diritto-dovere di tutti i giornalisti ad informare», affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, parte civile nel procedimento.
«Chi pensa di poter zittire con violenze e minacce i cronisti – aggiungono – deve sapere che il sindacato sarà sempre dalla parte di chi con il suo lavoro onora i valori su cui si basa l’ordinamento democratico. Giornaliste e giornalisti che con scrupolo e onestà si fanno carico di garantire ai cittadini il diritto ad essere informati non sono soli. La preoccupante escalation, confermata dai dati del Viminale, di atti intimidatori contro gli operatori dell’informazione deve cessare».
Per l’avvocato Giulio Vasaturo, che ha assisto la Fnsi, si tratta di «una sentenza che riconosce in pieno l’impianto accusatorio sostenuto dal pubblico ministero Eugenio Albamonte, a cui va tutta la nostra solidarietà anche per le gravissime minacce subite in queste settimane da esponenti della destra eversiva. Una sentenza – spiega il legale – in cui viene ribadita la ferma condanna della violenza neofascista che oggi, sempre più spesso, torna a colpire la libertà di informazione».
Di «vittoria dei colleghi colpiti, dell’Espresso e del nostro gruppo editoriale Gedi» parla il direttore dell’Espresso, Marco Damilano. «Ringrazio la Fnsi – si legge sul sito web del settimanale – che ci è sempre stata vicina».
Il pm Albamonte aveva chiesto condanne per 6 anni. Castellino e Nardulli sono stati anche condannati al pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno in favore delle parti civili, fra cui, oltre alla Fnsi, gli stessi Federico Marconi, Paolo Marchetti e Gedi spa. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro 90 giorni.