Pari opportunità 22 marzo 2024
In Italia per il fenomeno della spettacolarizzazione e la narrazione in forma estetizzante della violenza di genere «si tende ad avere ancora una soglia di tolleranza troppo elevata». Lo ha detto la Commissaria AgCom Elisa Giomi intervenendo in videocollegamento al convegno ‘Le parole e l’immagine riflessa – Donne, rappresentazione e linguaggio per una cultura del rispetto’, organizzato giovedì 21 marzo 2024 nella sede Fnsi dalla Commissione pari opportunità in collaborazione con ForMedia.
Durante l’incontro il mondo del giornalismo e quello del cinema/audiovisivo si sono confrontati sul terreno del lavoro, del contrasto al gender gap e agli stereotipi di genere. «Quello che emerge è un gender gap con una differenza di pagamento a sfavore delle donne a tutti i livelli», ha notato la presidente della Cpo Fnsi Mara Pedrabissi aprendo i lavori cui hanno preso parte anche docenti universitarie, scrittrici, volti noti del cinema e della tv, giornaliste, fra cui Maria Pia Ammirati, Elena Capparelli, Laura Delli Colli, Tiziana Ferrario.
Tra i dati sconfortanti emersi: le registe donne italiane per le loro produzioni ricevono finanziamenti che rappresentano il 40% in meno rispetto ai fondi destinati ai colleghi (1 milione e 500 per le donne contro 2.3 milioni degli uomini).
«Ma questo non inficia la qualità delle loro opere – ha detto Paola Randi dell’associazione Cento Autori – perché pur essendo le registe italiane, sia di cinema che tv, circa il 20%, vediamo che all’ultimo festival di Cannes su tre registi italiani una era donna, cioè Rohrwacher. La proporzione parla da sé». I dati si riferiscono alla Legge Franceschini del 2016 che, spiega la regista, si è dimostrata meno efficace rispetto a quella francese.
La segretaria generale Fnsi Alessandra Costante ha ricordato che secondo il Global Gender Gap Report 2023 l’Italia è al 79° posto su 146 Paesi, retrocedendo in un anno di ben 16 posizioni.
Al secondo dei tre panel è intervenuta la giornalista Rai Tiziana Ferrario: «Continuiamo a vivere in un Paese profondamente maschilista, e ciò si concretizza anche in quello che mandiamo in onda. La parità non è stata raggiunta da nessuna parte nel mondo ma in Italia continua ad essere un miraggio. Quello che è stato fatto non è sufficiente».
Nell’ultima parte del seminario è stata analizzata una case history, quella relativa al caso dell’uccisione di Elisa Claps: hanno portato il loro contributo Marco Pontecorvo, Gianmarco Saurino e Maurizio Tini (regista, attore protagonista e produttore della fiction Rai ‘Per Elisa. Il caso Claps’), Gildo Claps (fratello di Elisa Claps) e Mariagrazia Zaccagnino (giornalista e autrice del libro “Sono io Elisa Claps. Nei diari inediti sogni e speranze di una vita interrotta: La persona oltre il caso”).
Al temine la Cpo ha espresso vicinanza e solidarietà a tutti i colleghi e le colleghe impegnati in vertenze per la difesa del rapporto di lavoro e dell’occupazione nel settore.