Vita associativa 22 aprile 2020
Siamo sostenitori della libertà di espressione, ci battiamo con tutte le forze perché venga rispettata. Ma gli insulti razzisti di Vittorio Feltri non c’entrano nulla con l’articolo 21 della Costituzione. Sono, invece, un attentato all’articolo 3 della nostra Carta che è antifascista e antirazzista. Da tempo chiediamo che il direttore editoriale di Libero venga giudicato dal Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei giornalisti, e con lui i direttori responsabili che pubblicano i suoi articoli o i conduttori televisivi che non si dissociano dalle sue uscite. Ricordiamo che chi incita all’odio razziale per le nostre leggi è punito con pene severe. Sandro Ruotolo, oggi senatore, ma allora presidente dell’Unione dei cronisti della Campania, nel settembre scorso, insieme con il collega Paolo Borrometi, presentò un esposto che non ha ancora avuto risposta. Ci fa piacere che rappresentanti dell’Ordine dei giornalisti sollecitino lo stesso giudizio, ma l’impegno deve essere adesso quello di agire, di procedere, quello di assolvere a una funzione di tutela della professione e, soprattutto, dei cittadini. Per quanto ci riguarda, presenteremo l’ennesimo esposto.