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Vertenze 6 ottobre 2023

Fondo straordinario per l’editoria, nel 2022 assunti con i contributi pubblici 65 giovani giornalisti

Sono sessantacinque i giovani giornalisti e professionisti con età non superiore a 35 anni per i quali è stato riconosciuto il contributo per le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato previsto dal Fondo straordinario per gli interventi di sostengo all’editoria 2022. In tutto quarantaquattro le aziende beneficiarie della misura.

Il decreto che approva l’elenco dei destinatari delle agevolazioni è stato pubblicato dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri sul proprio sito web martedì 3 ottobre 2023. I sostegni economici agli editori di quotidiani e periodici, agenzie di stampa ed emittenti televisive e radiofoniche locali che hanno fatto domanda sono in via di erogazione.

Novanta milioni la dotazione dell’intero Fondo, suddivisi fra misure di sostegno alle edicole, il contributo straordinario riconosciuto per ogni copia cartacea di quotidiani e periodici venduti, il contributo per gli investimenti in tecnologie innovative, il contributo per la trasformazione di contratti a tempo determinato o di collaborazione coordinata e continuativa in contratto a tempo indeterminato e, appunto, i contributi per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani giornalisti e professionisti under 36.

Nove dei novanta milioni erano destinati alle stabilizzazioni dei precari; tre milioni la somma “tetto di spesa” per le nuove assunzioni perfezionate nel 2022. Ottomila euro l’ammontare del contributo forfettario riconosciuto per ogni assunzione.

All’esito della valutazione delle istanze pervenute, il Die ha accertato quarantaquattro domande presentate da altrettante aziende per un importo complessivo da erogare pari a 520mila euro. Appena più di un sesto del tetto di spesa previsto, corrispondente a sessantacinque assunti.

«Questi dati sono la prova che l’unica cosa che interessa agli editori è svuotare le redazioni e non certo fare assunzioni. Eppure l’unica cosa che potrà salvare l’informazione, e quindi la democrazia in questo Paese, è un giornalismo professionale e qualificato con colleghi assunti regolarmente e con uno stipendio dignitoso», commenta Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

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