Giornalisti minacciati 18 settembre 2020
«Giancarlo rappresenta un esempio per le nuove generazioni di giornalisti, perché era un cronista vero. Questo libro che raccoglie i suoi scritti è quasi un manuale su come scrivere un buon articolo. Ma è anche uno strumento importante per ricordare cosa ha rappresentato il suo lavoro. E la memoria è l’unico antidoto che abbiamo per non commettere gli errori del passato. Un antidoto contro le mafie. Per questo la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sugc hanno scelto di sostenerne la pubblicazione». Lo ha detto Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania e componente della Giunta esecutiva della Fnsi, in occasione della presentazione del volume “Giancarlo Siani. Giornalista giornalista”, giovedì 18 settembre, a Napoli.
«Su Giancarlo – ha aggiunto – ci sono una verità giudiziaria e dei colpevoli che sono in galera e c’è una verità ancora da accertare. Non tutti i responsabili sono stati individuati. Basti pensare che il silenzio dei killer, secondo quanto rivelato dalle ultime inchieste, viene pagato dal clan con dei vitalizi alle loro famiglie».
Silvestri ha anche letto un messaggio del segretario generale Raffaele Lorusso e del presidente Giuseppe Giulietti. Alla presentazione del volume, nella Sala degli Angeli dell’Università Suor Orsola Benincasa, hanno partecipato, fra gli altri, il Rettore del Suor Orsola, Lucio d’Alessandro; il direttore de Il Mattino, Federico Monga, il presidente della Fondazione Pol.i.s; Don Tonino Palmese, il consigliere della Fondazione Giancarlo Siani, Paolo Siani.
«Siani non è solo simbolo di legalità, ma anche di giustizia», ha detto il Rettore d’Alessandro. «Quella di oggi – ha proseguito – è una inaugurazione perché dal febbraio scorso questa università ha smesso di fare attività culturali aperte al pubblico. Questa è la prima in presenza, abbiamo ritenuto che fosse opportuno ricominciare in questa occasione dedicata a Siani a cui fu intitolata l’aula in cui trascorrono la maggior parte del loro tempo i nostri studenti della Scuola di Giornalismo».
«Fu un errore non assumere Giancarlo, un errore professionale prima di tutto», è stata la riflessione del direttore Federico Monga. «Giancarlo non è solo il giornalista morto per aver scritto di camorra. Lui andava dritto alla notizia, alla denuncia, non si nascondeva dietro le parole per dire e non dire», ha aggiunto.
«Ci siamo emozionati – ha concluso Monga – quando abbiamo visto il video dei bancali con 30mila copie di questo libro che sarà regalato».
L’antologia sarà in edicola con Il Mattino il 23 settembre 2020 per ricordare Giancarlo Siani nel 35esimo anniversario della sua morte per mano mafiosa. Una iniziativa voluta dal giornale, dall’editore e dalla Fondazione Giancarlo Siani onlus con l’obiettivo di dar vita ad un grande progetto di lettura e di studio degli articoli e delle inchieste di Giancarlo tra i giovani studenti.