Giornalisti minacciati 24 marzo 2017
Il giornalista Stefano Andreone è stato picchiato da tre persone in un bar di Cardito per un articolo scritto sul giornale online MetNews che egli stesso cura e gestisce. Il giornale, che si occupa della cronaca locale dei Comuni a Nord di Napoli, tra le altre cose aveva trattato anche la questione delle mazzette sulle esumazioni. Dopo il suo servizio, il sindaco ha denunciato i dipendenti del cimitero. Gli aggressori gli hanno urlato di non scrivere più di certi argomenti.
La Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania esprimono solidarietà al collega Andreone, e invitano le forze dell’ordine a fare immediatamente luce sull’episodio individuando e punendo gli autori dell’aggressione. Non è tollerabile che in alcune aree della Campania ci siano zone franche dove la malavita la faccia ancora da padrona. Non ci può essere alcuna tolleranza contro chi utilizza la violenza e contro chi attacca la libertà di stampa.
Il nome di Stefano si aggiunge al lungo elenco di colleghi aggrediti e minacciati in Campania. Adesso non deve restare solo e deve essere messo nelle condizioni di continuare a fare il suo lavoro. È dovere di tutti i giornalisti fare quadrato attorno a lui e fornirgli quella “scorta mediatica” necessaria a chi, come lui, e come tanti altri freelance, svolge questo lavoro senza avere le spalle coperte da una redazione.
Il sindacato dei giornalisti si costituirà parte civile nel processo contro gli autori di questo ignobile gesto. Il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, martedì sarà a Napoli per il ritorno della Mehari di Giancarlo Siani al Pan, e incontrerà il collega aggredito.
ecco il testo:
CARDITO – Nonostante la pietosa e vergognosa situazione in cui versa il cimitero, ecco la chicca; una vera è propria imposizione prebendaria da parte dei dipendenti dell’ipogeo comunale, questi ultimi già pagati per le mansioni che svolgono, stamane, per la riesumazione di un corpo, hanno chiesto la “mazzetta”, quando l’ignara signora, sorella del defunto in questione, basita e sconvolta dalla richiesta, ha mostrato una banconota da 10 euro, uno dei due dipendenti ha fatto capire che non bastavano, l’anziana donna che vive da anni al nord, ha dovuto quindi sborsare altri 20 euro, per un servizio che dovrebbe essere completamente gratuito. Poco dopo si è presentato il nipote della signora, un ragazzo conosciuto in paese, per capire come fossero andate le cose, il video è inconfutabile, per dovere di cronaca, il dipendente che ha incassato i soldi ha restituito solo 20 euro, dicendo al ragazzo: “Almeno le sigarette ce le possiamo comprare?”