“La redazione de Il Mattino, con grande senso di responsabilità, ha fatto fronte all’ennesimo stato di crisi, che va avanti da quattro anni, durante il quale ci sono stati dolorosi tagli alla redazione, ai poligrafici e al personale amministrativo, nonostante i giornalisti abbiano accettato giornate di solidarietà, cassa integrazione e, in ultimo, il trasferimento dalla storica sede di via Chiatamone”. È quanto afferma il Cdr del Mattino in un comunicato.
“Come se non bastasse – continua il Cdr – quasi al termine dello stato di crisi, l’Azienda ha avviato le procedure per il licenziamento di due colleghe con contratto art.2 rispetto al quale il Cdr ha espresso parere negativo, chiedendo l’immediato ritiro del provvedimento.
I giornalisti de Il Mattino hanno fatto la propria parte sino in fondo con senso del dovere e di responsabilità anche in momenti di grande incertezza durante i quali sono circolate indiscrezioni sulla possibile vendita del quotidiano. Indiscrezioni poi smentite dalla Proprietà.
A poche settimane dalla chiusura dello stato di crisi (il 31 marzo 2019), i giornalisti de Il Mattino, permanendo lo stato di agitazione, chiedono all’Azienda di fare chiarezza sui progetti futuri”.
“Fino ad oggi si è consumata una lunghissima stagione di tagli e sacrifici, ora è il momento del rilancio e i giornalisti chiedono di conoscere le iniziative per invertire il trend – continuano i rappresentanti sindacali – Crediamo, infatti, che il nostro quotidiano abbia tutte le carte in regola per continuare a raccontare, come ha sempre fatto, il Mezzogiorno. Occorre quindi un piano di rilancio per garantire e rafforzare la presenza sul territorio, anche attraverso il digitale, conquistando nuovi lettori e nuovi inserzionisti pubblicitari. Siamo consapevoli della complessità del momento e di quanto sia difficile questa sfida ma siamo pronti ad affrontarla insieme”.