Giornalisti minacciati 22 marzo 2023
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha celebrato, martedì 20 marzo 2023, la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie a Casal di Principe dove, il 19 marzo 1994, fu assassinato dalla camorra don Peppe Diana.
Al suo arrivo, Mattarella ha reso omaggio alla tomba di don Diana e ha incontrato i suoi familiari. Il capo dello Stato si è quindi recato all’Istituto tecnico Guido Carli per incontrare gli studenti delle superiori di Casal di Principe.
«È con grande partecipazione che mi rivolgo a voi, ragazze e ragazzi, che vivete la vostra giovinezza in questa terra, in passato così duramente ferita dalla presenza della criminalità organizzata. E che adesso è protagonista di una stagione straordinaria di fermento e di riscatto», ha detto, fra l’altro, il presidente rivolgendo a studentesse e cari studenti quali «testimoni di speranza».
Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista Luigi Ferraiuolo, cui sono intervenuti anche il sindaco di Casal di Principe Renato Natale, la professoressa Maria Preziosa Ferraiuolo e la dirigente scolastica Tommasina Paolella, il capo dello Stato ha ricordato che «oggi l’Italia ricorda tutti i caduti per mano della mafia, della camorra, della ndrangheta. Donne e uomini che hanno sfidato la prepotenza mafiosa, rifiutandosi di sottostare alla paura e alla sopraffazione. Cittadine e cittadini coraggiosi, fedeli al senso del dovere e alla propria dignità personale».
La mafia, ha aggiunto, «è violenza ma, anzitutto, è viltà. I mafiosi non hanno nessun senso dell’onore né coraggio. Si presentano forti con i deboli. Uccidono persone disarmate, organizzano attentati indiscriminati, non si fermano davanti a donne e a bambini. Si nascondono nell’oscurità».
La lotta alle mafie, «riguarda tutti, ciascuno di noi. Non si può restare indifferenti, non si può pensare né dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o si rischia, anche inconsapevolmente, di diventarne complici», ha quindi rilevato il presidente Mattarella che, citando Giovanni Falcone, ha ribadito: «Battere la mafia è possibile».