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Vertenze 31 dicembre 2020

La Città di Salerno, i vuoti di memoria del nuovo direttore

di Clemy De Maio*
Un conto è fare scelte personali, di cui ognuno risponde alla propria coscienza, altro conto è manipolare la realtà dei fatti. Peggio ancora se questa mistificazione arriva dalle colonne di un giornale, con il risultato di trarre in inganno chi lo legge. È quello che fa questa mattina il nuovo direttore de “la Città”, Tommaso Siani, rivendicando nel suo editoriale 25 anni di storia del giornale e fingendo di dimenticare che con quella storia professionale e umana il quotidiano che ora dirige non ha nulla in comune. I “valorosi e straordinari colleghi” a cui fa riferimento sono quelli che nel febbraio del 2019 sono stati estromessi dalla redazione, con una procedura che solo pochi giorni fa il giudice del lavoro ha giudicato illegittima. Quella mattina i giornalisti de “la Città” trovarono la porta della sede chiusa, l’editore sospese le pubblicazioni affermando di non essere più in grado di sostenerne i costi e tuttavia, il 2 marzo, il giornale tornò in edicola sotto l’ombrello di una nuova sigla societaria ma con altri giornalisti. Tommaso Siani è l’unico del vecchio corpo redazionale ad essere transitato dalla vecchia alla nuova Città, l’unico ad essere stato riassunto mentre per gli altri iniziavano i mesi di cassintegrazione prima e di disoccupazione poi.
Sui passaggi societari che hanno segnato quell’operazione editoriale c’è un’indagine della Procura, su cui non è certo questa la sede per soffermarsi. Quello che preme ricordare è che la storia de “la Città” nata nel 1996 e chiusa nel febbraio del 2019 non è quella del quotidiano oggi in edicola. È stata una bella storia, fatta di dignità, indipendenza, rapporti umani e amore vero per la professione. Oggi che il rapporto fiduciario con l’editore si palesa nella nomina a direttore, Siani avrebbe potuto semplicemente non farvi cenno. Scegliendo di rivendicarla, per trasporla tout court nella nuova esperienza professionale, impone a chi l’ha vissuta l’onere di ricordargli che quella storia, da quasi due anni, non è più la sua.
*segretario provinciale SUGC Salerno

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