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Vertenze 2 febbraio 2019

La Città, sciopero di cinque giorni e direttore sfiduciato

L’assemblea dei redattori della Città di Salerno ha proclamato a partire da oggi 5 giorni di sciopero e ha sfiduciato il direttore Antonio Manzo. La FNSI e il Sindacato unitario giornalisti della Campania sono accanto ai colleghi e richiamano l’editore a corretti rapporti sindacali e al rispetto delle regole. Ci troviamo di fronte ad un editore che non ha ancora investito un euro per il rilancio del giornale e che, da quando ha acquistato la testata, ha chiesto solo sacrifici ai lavoratori. È evidente che chi agita continuamente lo spauracchio dei licenziamenti non ha a cuore né la qualità né il rilancio del prodotto che porta in edicola, ma ha solo l’intenzione di demolire un’esperienza editoriale unica in Campania per trasformarla in un piccolo giornale di provincia. Il Sindacato dei giornalisti appoggia tutte le iniziative dei colleghi e invita l’azienda a sedersi al tavolo per trovare soluzioni che salvaguardino gli attuali livelli occupazionali.

 

I comunicati dell’assemblea

L’Assemblea dei redattori del quotidiano “la Città”, dopo aver atteso invano una risposta dell’azienda ai plurimi inviti a ritirare la procedura di licenziamento e tornare al tavolo delle trattative, ribadisce tutte le contestazioni già espresse sulla sussistenza dei presupposti per una riduzione di organico e, all’unanimità, decide di attuare da oggi 5 giorni di sciopero.
Pertanto da domani, e per cinque giorni, il quotidiano “la Città” non sarà in edicola e il sito internet non sarà aggiornato.

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L’Assemblea dei redattori
ritiene irrimediabilmente compromesso il rapporto di fiducia con il direttore responsabile Antonio Manzo a seguito della firma che ha apposto in calce alle procedure di licenziamento nonostante le ripetute dichiarazioni, anche nel corso delle riunioni di redazione, nelle quali escludeva categoricamente la possibilità di licenziamenti e assicurava che, in ogni caso, non li avrebbe avallati.
Evidenzia l’elusività delle risposte fornite al Cdr circa il piano editoriale posto alla base delle procedure di licenziamento.
Lamenta la mancata predisposizione di un piano, da parte del direttore, che definisse in maniera chiara e univoca l’orario di lavoro durante la vigenza del contratto di solidarietà difensivo e che l’ordine di servizio, annunciato a seguito di sollecito da parte del Cdr, non è mai stato redatto fino alla scadenza del contratto di solidarietà stesso.
Ritiene inaccettabile il tentativo di esternalizzare un altro settore del giornale con la pubblicazione, sul numero in edicola il 21 gennaio u.s., di una pagina “Economia” interamente prodotta da un service, nonostante gli accordi sindacali in vigore limitassero ai soli settori “Sport” e “Web” il ricorso a professionalità esterne.
Lamenta ancora come, da parte dell’azienda e del direttore, non sia mai stata data risposta al documento – consegnato in data 24 gennaio u.s. – nel quale si chiedeva di riaffidare alla redazione la cura delle pagine di “Sport”, essendo venute meno tutte le condizioni che ne avevano determinato, nel corso del 2017, l’esternalizzazione.
Giudica irrituale le modalità di comunicazione dell’avvio della produzione di una nuova pagina – “Sele/Tanagro” – di cui rappresentanza sindacale e redazione sono venute a conoscenza tramite l’invito ad una presentazione pubblica di tale iniziativa. Alla richiesta di chiarimenti in proposito fatta dal Comitato di redazione, il direttore ha assicurato che ne avrebbe dato formale comunicazione una volta definito il piano di accorpamenti di altre pagine per far posto alla nuova produzione. Tale comunicazione, tuttavia, non è mai avvenuta nelle forme e nei tempi previsti dal Ccnlg, né può ritenersi tale le comunicazione, 24 ore prima dell’avvio, data nel corso della riunione di redazione che, evidentemente, per modalità e luogo, aveva solo carattere organizzativo e, comunque, non metteva il Cdr nelle condizioni di esprimere il previsto parere.
Giudica, infine, inammissibile, oltre che in palese violazione delle prerogative sindacali, che il sito web del quotidiano “la Città, ricadente sotto la responsabilità dello stesso direttore responsabile dell’edizione cartacea, a 8 ore dalla trasmissione del comunicato sindacale non abbia ancora provveduto a pubblicarlo in rete.

Tutto ciò premesso, con 11 voti e 2 astenuti, approva la sfiducia al direttore responsabile.

 

 

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