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Giornalisti minacciati 21 aprile 2017

Libertà di stampa, il 2 maggio la Fnsi in piazza per dire #NoBavaglioTurco

Alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, il sindacato sarà in piazza di Montecitorio, dalle 11.30 alle 12.30, con Amnesty International Italia, Articolo21, Odg Lazio, Pressing NoBavaglio, Usigrai e tante altre associazioni per chiedere la liberazione dei giornalisti detenuti.
L’ultimo sit-in #NoBavaglioTurco organizzato dalla Fnsi

«Quello di Gabriele Del Grande, fermato al confine con la Siria il 9 aprile scorso, è soltanto l’ultimo caso di diritti violati in Turchia. In primo luogo il diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni, garantito dalle convenzioni internazionali, e il diritto di informare ed essere correttamente informati, pilastro di ogni ordinamento democratico». Lo affermano, in una nota, il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

«Sono circa 150 – proseguono – gli operatori dei media detenuti in Turchia. Un triste primato che rende quel Paese “il più grande carcere a cielo aperto per i giornalisti”. Per questo, alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, la Fnsi, insieme con Amnesty International Italia, Articolo21, Ordine dei giornalisti del Lazio, Pressing NoBavaglio e Usigrai, e con il sostegno delle Federazioni europea ed internazionale dei giornalisti, promuove per martedì 2 maggio, dalle 11.30 alle 12.30, in piazza di Montecitorio a Roma, un sit-in nel corso del quale verranno letti i nomi dei giornalisti detenuti nelle carceri turche. E ribadire, ancora una volta: #NoBavaglioTurco».

Domani, sabato 22 aprile, intanto, la Fnsi parteciperà, insieme con numerose altre associazioni, al presidio #iostocongabriele che si terrà alle ore 11.00 di fronte al Quirinale (via del Mazzarino, angolo via 24 maggio) per chiedere alle autorità turche la liberazione immediata di Gabriele Del Grande e di garantire la sua incolumità e quella dei moltissimi altri intellettuali, giornalisti e attivisti detenuti.

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