Giornalisti minacciati 28 novembre 2019
Una delegazione della Federazione nazionale della Stampa italiana, composta dai giornalisti Paolo Borrometi e Sandro Ruotolo, Presidente Unione cronisti della Campania, si trova oggi a Malta per partecipare alle iniziative promosse dai colleghi dell’isola per chiedere verità e giustizia per Daphne Caruana Galizia dopo gli ultimi sviluppi sul caso del suo assassinio, il 16 ottobre 2017.
A Borrometi e Ruotolo, il segretario generale Raffaele Lorusso e il presidente Giuseppe Giulietti hanno affidato un messaggio.
«Grazie a chi sta manifestando per le vie di Malta perché sta difendendo la dignità e i diritti di chiunque, nel mondo, crede nei valori della libertà di informazione. Nel mondo, in Italia, a Malta, mafie, corruzione, malaffare temono le luci, perché per realizzare i loro sporchi affari hanno bisogno del buio delle complicità e del silenzio assassino. Non basta colpire gli esecutori, bisogna arrestare i mandanti e costringere alle dimissioni i governanti che li hanno coperti e protetti», scrivono i vertici della Fnsi.
«Paolo Borrometti e Sandro Ruotolo, due giornalisti costretti a vivere ‘sotto scorta’ per le loro inchieste contro mafia, camorra, corruzione – proseguono Lorusso e Giulietti – hanno più volte acceso i riflettori sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia e per questo abbiamo scelto loro come rappresentanti delle principali associazioni che hanno a cuore la libertà di informazione. Grazie ad un loro appello, sostenuto dalla Federazione nazionale della Stampa italiana, in tutta Italia si stanno realizzando le panchine dedicate a Daphne e quanto prima vorremmo portarne una da sistemare davanti al palazzo del governo a Malta. Saremo fino alla fine dalla vostra parte – concludono – fino a quando mandanti, esecutori, protettori non saranno arrestati, chiunque siano, qualunque sia il loro ruolo o il loro colore politico».