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Vita associativa 27 luglio 2018

Mattarella riceve i rappresentanti degli enti di categoria. «La libertà di informazione diritto fondamentale»

 

«Incontrare la stampa parlamentare rappresenta una importante occasione per ribadire l’importanza primaria della libertà di informazione, che non è il prodotto ma un diritto fondamentale tutelato dalla Costituzione». Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto questa mattina al Quirinale la tradizione cerimonia del Ventaglio.

«L’articolo 21 – ha aggiunto il Capo dello Stato – garantisce, con sobria efficacia, questo diritto, che fornisce sostanza alla democrazia dei moderni. La libertà di informazione e i diritti che vi sono collegati, e il sostegno, funzionale ad assicurarla in concreto, alimentano il circuito democratico. Attraverso l’informazione i cittadini acquisiscono elementi di conoscenza per elaborare opinioni, che devono essere libere e consapevoli».

La libera stampa, ha anche osservato il presidente rivolgendosi ai giornalisti, «è uno degli elementi che contrassegnano l’Europa e costituisce un suo grande contributo alla civiltà del mondo. Voi accompagnate, narrate, analizzate, criticate le vicende della vita politica e istituzionale e, in questo modo, contribuite alla sua qualità e al suo buon livello. Una vita politica e istituzionale che fosse priva di questa condizione sarebbe inevitabilmente distorta e a rischio di involuzioni».

Di libertà di stampa minacciata ha parlato anche il presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare, Marco Di Fonzo, che al termine del discorso ha consegnato al presidente Mattarella il Ventaglio realizzato da Marianna Degli Esposti, vincitrice del concorso indetto dall’Asp di concerto con l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Conclusa la cerimonia, il Capo dello Stato ha quindi ricevuto il coordinamento degli enti della categoria. Presenti all’incontro il coordinatore Giovanni Negri, il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, i presidente di Cnog, Inpgi, Casagit e Fondo pensione complementare, Carlo Verna, Marina Macelloni, Daniele Cerrato e Enrico Castelli.

I rappresentanti dei giornalisti hanno espresso al presidente apprezzamento per i riferimenti all’articolo 21 della Costituzione, pietra angolare dell’ordinamento democratico, e alla necessità di difendere la libertà di stampa e i cronisti, e allo stesso tempo preoccupazione per gli attacchi al ruolo dell’informazione e al segreto professionale e per la perdurante crisi del settore, auspicando una riforma delle leggi di sistema.

Al presidente Mattarella è stata anche sottoposta la richiesta, in piena sintonia con l’Usigrai, di tutelare il ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, in queste ore al centro di operazione che, per effetto della legge approvata dal precedente Parlamento, preludono ad una spartizione di incarichi e poltrone. Ed è stato inoltre chiesto di valutare la possibilità di incontrare i cronisti ripetutamente minacciati da mafie e malaffare, «che spesso rappresentano la parte più esposta della professione perché si tratta di precari costretti a lavorare senza alcuna forma di garanzia, senza il riconoscimento di alcun diritto e con retribuzioni inadeguate», hanno spiegato i rappresentanti della categoria.

A margine dell’incontro, la delegazione ha consegnato ai consiglieri del presidente la lettera-appello sottoscritta da numerosi giornalisti e associazioni per chiedere che sia riconosciuta la cittadinanza italiana ai due baristi rumeni che si sono opposti con coraggio alle minacce e alle aggressioni di alcuni esponenti del clan Casamonica.

Il video dell’incontro pubblicato sul sito web del Quirinale.

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