Vita associativa 7 settembre 2020
Alla Mostra del Cinema di Venezia in anteprima l’illustrazione dei decreti attuativi della direttiva europea sul diritto d’autore. Un appuntamento importante per migliaia di lavoratori e operatori del giornalismo, dell’editoria, del cinema, della musica, del teatro e delle arti quello di domani, martedì 8 settembre, al Lido di Venezia, alle 12, nella Casa degli autori in Lungomare Marconi 56.
I rappresentanti dei giornalisti, degli editori, dei produttori incontreranno il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione, Andrea Martella, il quale renderà noti i provvedimenti che di fatto danno un contributo fondamentale nella difesa del lavoro regolare e quindi della qualità del prodotto, sia esso informazione, cinema, teatro, letteratura.
Saranno presenti Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana; Andrea Purgatori, presidente delle Giornate degli autori; Laura Delli Colli, presidente del Sindacato dei giornalisti cinematografici. Porterà il suo saluto Alberto Barbera, direttore della Mostra del Cinema.
L’iniziativa si pone quale traguardo di un percorso avviato giusto un anno fa sempre nella Casa degli autori, quando la Fnsi promosse l’incontro con il presidente del Parlamento europeo teso ad accendere i riflettori sulla necessità vitale del recepimento della direttiva Ue sul copyright.
«Questa direttiva europea – afferma con forza Lorusso – stabilisce che difendere il diritto d’autore significa che non si può utilizzare il lavoro altrui per ricavare profitti miliardari e, quindi, che non si possono calpestare i diritti dei lavoratori, violare la dignità delle persone, sfruttare e sottopagare il lavoro, ignorare gli investimenti che si fanno in competenze e professionalità. Deve essere chiaro che si tratta di una battaglia di libertà: in gioco c’è il valore del lavoro intellettuale e quindi del giornalismo di qualità, della sostenibilità dell’industria editoriale. E del pluralismo presupposto della tenuta democratica del Paese».