Vita associativa 16 luglio 2021
Peter de Vries non ce l’ha fatta. Secondo quanto ha reso noto la famiglia, il noto giornalista investigativo olandese, ferito il 6 luglio in agguato, è morto in ospedale. De Vries, 64 anni, era stato raggiunto da colpi di pistola per strada ad Amsterdam dopo aver partecipato ad una trasmissione televisiva. Era molto conosciuto in Olanda per il suo impegno contro il crimine organizzato.
«Peter si è battuto fino all’ultimo, ma non è riuscito a vincere la battaglia. È morto circondato dalle persone che lo amano. Peter ha vissuto secondo le sue convinzioni: chi si inginocchia non è libero. Siamo immensamente fieri di lui ma anche inconsolabili», si legge nel comunicato della famiglia, diffuso dall’emittente RTL Nieuws e ripreso dai media olandesi.
De Vries era uno dei più conosciuti giornalisti olandesi, celebre anche per le sue trasmissioni televisive sul tema della criminalità organizzata. Fra i primi casi importanti che aveva seguito come reporter investigativo il rapimento del magnate della birra Freddy Heineken nel 1983.
Unanime il cordoglio del mondo politico europeo. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è detta «profondamente rattristata» dalla notizia della scomparsa di Peter R. de Vries, aggiungendo su Twitter: «I giornalisti investigativi sono vitali per le nostre democrazie. Dobbiamo fare tutto il possibile per proteggerli».
Per il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, «è un giorno triste per la libertà di stampa. Dobbiamo continuare – ha scritto sui social – la nostra strenua battaglia per la libertà di stampa, la tolleranza e la democrazia».
E il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, ha commentato: «Sono molto triste di apprendere che il giornalista olandese Peter R. de Vries è morto oggi. Il suo coraggio nel portare allo scoperto la criminalità organizzata e nel far luce sulle parti più oscure delle nostre società sarà sempre ricordato. I pensieri dell’intero Parlamento europeo sono con la sua famiglia e i suoi amici».