Vita associativa 24 maggio 2021
«A distanza di sette anni da quel tragico 24 maggio 2014 è ancora forte e viva la commozione per la perdita di Andrea Rocchelli. Così come è difficile rassegnarsi all’idea che insieme a lui sia stata spenta una delle voci dell’informazione libera e indipendente». Così il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, in un videomessaggio inviato al presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, in occasione di un incontro online promosso con l’associazione Articolo21 e il Festival dei Diritti Umani nel giorno dell’anniversario della morte del fotoreporter ucciso da alcuni colpi di mortaio nei pressi di Sloviansk.
«Andrea – ha aggiunto il presidente della Camera – era un reporter che raccontava la scellerata guerra civile che si stava consumando in Ucraina. Tenere sempre vivo il suo ricordo è importante anche perché ci ricorda che i giornalisti sono ancora oggi, in molte parti del pianeta, oggetto di censure, intimidazioni, aggressioni e vere e proprie esecuzioni. Una violenza che, imbavagliando il diritto all’informazione, colpisce al cuore la democrazia come pure i diritti e le libertà fondamentali».
Nel ribadire la vicinanza personale e della Camera dei deputati ai familiari, Fico ha concluso ricordando che «Andrea Rocchelli, pur consapevole dei rischi affrontati, non ha mai rinunciato alla sua ambizione di conoscere e raccontare la realtà informando l’opinione pubblica internazionale. Abbiamo pertanto un profondo debito di riconoscenza nei suoi confronti che rende ancora più stringente il dovere di tutte le istituzioni e dell’intera comunità di adoperarsi per la ricerca della verità e perché piena giustizia sia fatta sulla sua morte. Mi auguro – è l’auspicio – che il processo in corso, da cui è emerso un importante quadro probatorio, possa dissipare tutte le ombre su questo terribile episodio e possa assicurare l’individuazione dei responsabili e l’esecuzione nei loro confronti delle pene che saranno stabilite».
Da Compiano nel Parmense, dove si trovava per partecipare alla cerimonia in ricordo di Ilaria Alpi (che oggi avrebbe compiuto 60 anni) il presidente Fico ha anche ribadito l’impegno «della Camera dei deputati e delle istituzioni della Repubblica italiana» ad ottenere verità e giustizia per la giornalista e l’operatore Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo 1994. «Non mollare la presa, perché la storia di Ilaria Alpi è la storia di una giornalista coraggiosa, che ha fatto giornalismo di inchiesta vero, fino in fondo, senza abdicare a quella che lei deputava la sua missione, insieme a Hrovatin», ha osservato.
«Fare informazione e, così, contribuire alla ricerca della verità, è cruciale per il buon funzionamento delle nostre democrazie e per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali», ha detto ancora il presidente della Camera. «Fare luce su quel barbaro omicidio è una questione prioritaria per il nostro Paese. Una questione sulla quale sono tornato più volte nel corso del mio mandato e sulla quale continuerò ad impegnarmi. Depistaggi, complicità e colpevoli omissioni hanno impedito di giungere alla verità, che ancora manca a distanza di ventisette anni», ha ribadito.
«Ilaria e Miran – ha concluso Fico – sono stati e continuano ad essere l’esempio più puro di come fare il giornalista sia una vocazione che non arretra di fronte al pericolo, alle minacce, ai conflitti, alla criminalità e al malaffare. Abbiamo un debito di riconoscenza nei loro confronti, che non si limita alla memoria ma ci impone di rinnovare l’impegno nella ricerca di una piena verità e giustizia. Un dovere che abbiamo nei confronti dei loro familiari e di tutta la comunità nazionale».
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Di seguito il videomessaggio del presidente Roberto Fico in occasione del settimo anniversario dell’uccisione di Andrea Rocchelli in Ucraina.