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Vita associativa 4 settembre 2018

Diritto d’autore, Fnsi: «Fare fronte comune contro le lobby del web per far approvare la riforma»

La Federazione nazionale della Stampa italiana sostiene l’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva di riforma del copyright. Lo ha ribadito ieri il presidente Giuseppe Giulietti nel corso dell’iniziativa dal titolo ‘Copyright e diritto d’autore. Emergenza Europa, valore per tutti’, organizzata a Venezia nell’ambito dei dibattiti promossi in concomitanza della Mostra del Cinema.

La Fnsi ha da tempo preso posizione in favore della proposta di direttiva europea. Nei giorni scorsi, ha ricordato Giulietti, il segretario generale Raffaele Lorusso ha sottoscritto la dichiarazione a sostegno della direttiva promossa da Alleanza Europea Compositori e Autori, Federazione Europea dei Giornalisti, Consiglio Europeo degli Scrittori, Federazione dei Registi Europei e Federazione Europea degli Screenwriter.

«Occorre fare fronte comune – ha commentato Lorusso – perché è in gioco il futuro della libertà di espressione e dell’informazione professionale, pilastri su cui si fonda l’Unione europea. Dopo il rinvio di giugno scorso non c’è più tempo da perdere. Se l’attività di lobbying dei grandi player della rete cerca di impedire al Parlamento europeo di decidere, l’azione di tutti coloro che hanno a cuore i valori della democrazia liberale deve spingerlo a fare gli interessi dei cittadini europei».

A Venezia Giulietti ha ricordato che «è falso affermare che tale regolamentazione penalizzerebbe gli utenti della rete. Si tratta di ristabilire un principio di equità e di riequilibrare il mercato dell’informazione. Chiedere di pagare delle royalties a chi quotidianamente saccheggia attraverso piattaforme digitali e motori di ricerca una grande quantità di informazione professionale prodotta dalle aziende editoriali, ricavando ingenti profitti dalla raccolta pubblicitaria e dalla circolazione dei dati, significa introdurre meccanismi di riequilibrio del mercato e di redistribuzione delle risorse, oltre che difendere la dignità del lavoro equamente retribuito».

Già a giugno, in occasione del rinvio della votazione in aula, Lorusso aveva sottolineato che «chi produce informazione, in Italia come nel resto d’Europa, è un imprenditore che investe, assume giornalisti e personale dipendente e, per questo, si aspetta un ritorno in termini di fatturati e di utili. Se il prodotto giornalistico non soltanto viene messo a disposizione gratuitamente attraverso la rete, ma addirittura consente ai cosiddetti ‘over the top’ di moltiplicare i profitti, esiste un problema non soltanto per le imprese che fanno informazione, costrette a ridurre il personale e a ridimensionare l’offerta di notizie, ma anche per la democrazia in generale».

Per il segretario generale della Fnsi, inoltre, «la tenuta del sistema democratico, in Italia come in tutti gli altri Paesi europei, passa attraverso la buona informazione, l’informazione professionale prodotta dai professionisti dell’informazione, non certo attraverso i tweet e i proclami su qualche social network. Tutto questo ha un costo e chi, come i motori di ricerca e le piattaforme internet, utilizza il lavoro prodotto e pagato da altri per realizzare profitti, senza peraltro pagare le tasse in Europa, è bene che venga obbligato a ‘risarcire’ o comunque a contribuire a sostenere il sistema dell’informazione professionale. L’augurio è che il Parlamento europeo approvi senza indugi la direttiva, ribadendo così che l’informazione professionale, libera e plurale è ancora uno dei pilastri su cui si fonda l’Unione».

PER APPROFONDIRE
Di seguito il testo della presa di posizione di giornalisti, autori e creativi europei a sostegno della Direttiva sul Copyright.

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