Vertenze 17 giugno 2018
«La tragica morte di un uomo, di un lavoratore, di un padre, non può lasciare indifferenti. La tragedia di Gorizia, dove un dipendente poligrafico del centro stampa dei quotidiani il Piccolo di Trieste e il Messaggero Veneto di Udine si è tolto la vita, deve chiamare tutti i giornalisti italiani ad una riflessione sulla qualità e sulle condizioni del lavoro nel settore dell’informazione, la cui funzione è fondamentale per la tenuta democratica di un Paese». Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso torna così sulla vicenda del suicidio del caporeparto del centro stampa in Friuli Venezia Giulia.
«All’incredulità e al dolore, che i giornalisti e i poligrafici del gruppo Gedi hanno espresso proclamando una sacrosanta giornata di sciopero, devono seguire momenti di confronto condiviso su come nel comparto vengono declinati i pur spesso necessari processi di ristrutturazione», prosegue Lorusso.
«Ovunque – incalza – stanno prendendo sempre di più il sopravvento politiche aziendali di stampo meramente ragionieristico che fanno passare in secondo piano la qualità del prodotto, il radicamento sul territorio delle testate e, purtroppo, anche la dignità del lavoro e delle persone, ormai pedine da spostare senza criterio sullo scacchiere dei risparmi, degli accorpamenti e dei tagli indiscriminati. Il rispetto per le persone, prima ancora che dei lavoratori, deve tornare a essere una precondizione di relazioni industriali e sindacali spesso degradate. Servono riflessioni, linee d’azione e reazioni comuni».
Per questa ragione, conclude il segretario generale, «la Fnsi convocherà la conferenza nazionale dei comitati e dei fiduciari di redazione nella giornata di giovedì 21 giugno, a Roma».