Giornalisti minacciati 2 febbraio 2018
Nel consueto spazio di una televisione privata salernitana che da anni vede protagonista il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il governatore si è scagliato con inaudita veemenza contro il servizio pubblico radiotelevisivo. Ci sconcertano e indignano il tenore e il contenuto delle dichiarazioni.
“La terza Rete ha fatto delle cose di una gravità inaudita contro la regione Campania e contro la verità”, dice il Presidente, elencando una serie di presunte disattenzioni della Tgr Campania verso iniziative da lui ritenute importantissime.
Premesso che il Governatore della Regione Campania dovrebbe avere compiti diversi da quello di decidere la durata dei servizi o il loro ordine di messa in onda (ruolo egregiamente svolto dal nostro caporedattore, territorialmente responsabile delle scelte editoriali della Tgr Campania), ci dispiace constatare che la massima istituzione regionale immagini che la Tgr sia un suo personale ufficio stampa.
Riteniamo le parole utilizzate dal Governatore (“un atto di censura politica”) gravemente lesive della dignità dell’intera redazione, che mai consentirebbe un’informazione che occulti la verità. Forse abituato a monopolizzare l’informazione dalle tribune delle televisioni private, De Luca ha dimenticato il ruolo super partes del servizio pubblico radiotelevisivo.
Inaccettabili le parole indirizzate al collega che abitualmente segue la politica, definito “un turista, uno zerbinotto, vestito come un personaggio da operetta, assunto in maniera clientelare”. Affermazioni per le quali il Governatore dovrà rendere conto in tutte le sedi opportune. Massima solidarietà al collega che con comprovata correttezza ha sempre garantito l’assoluta imparzialità nel seguire l’informazione politica.
“Nei prossimi giorni faremo un monitoraggio dei servizi”, minaccia De Luca. Anche qui senza averne alcun titolo, mostrando un evidente disprezzo per la ripartizione dei poteri; ma paradossalmente ne siamo lieti, perché in questo modo il Governatore, guardando con maggiore attenzione i nostri telegiornali, potrà rendersi conto della correttezza e imparzialità dei nostri servizi. Ricordandogli che, soprattutto nel periodo elettorale, il nostro lavoro è già ampiamente monitorato dall’Osservatorio di Pavia e da organismi che tutelano il pluralismo politico come la Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai.
Abbiamo avuto sempre la schiena dritta e non abbiamo mai abbassato la testa di fronte ad alcuna minaccia. Non lo faremo certo stavolta. La nostra risposta, come sempre, sarà la qualità del nostro lavoro. Più volte, in passato, apprezzato dallo stesso Governatore.
Dall’azienda, chiamata in causa anche per un attacco a “Presa Diretta”, ci aspettiamo una forte e immediata azione a tutela della professionalità e dell’onorabilità dei giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo.
IL CDR della TGR CAMPANIA
Vittorio Di Trapani, segretario UsigRai
Claudio Silvestri, segretario Sindacato unitario giornalisti della Campania
“E’ l’informazione a svolgere una funzione di controllo del potere politico e non viceversa.
La schiena dritta non sarà piegata da qualche parola sconclusionata e democraticamente deplorevole di un presidente di Regione.
L’Ordine nazionale dei giornalisti insieme all’Ordine regionale della Campania sarà al fianco del Sindacato locale, di Usigrai e Fnsi per qualunque iniziativa intenderanno intraprendere a tutela della redazione della TGR Rai di Napoli e dei colleghi che lavorano a Rai 3, in particolare a Presa Diretta.
Siamo certi – concludono Carlo Verna, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, e Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine regionale della Campania, che tutti i giornalisti chiamati in causa si sentano semmai offesi, ma non intimiditi, dalle parole del presidente Vincenzo De Luca”.