Giornalisti minacciati 23 giugno 2023
Detenuto per 48 ore per aver criticato il presidente Kais Saied durante una trasmissione radiofonica. È accaduto a Tunisi al noto giornalista Zied El Heni. Fermato martedì 20 giugno, poche ore dopo essere intervenuto a radio Ifm, è stato rilasciato, giovedì 22 giugno 2023, dopo due giorni di custodia cautelare.
L’interrogatorio, seguito dall’arresto, era avvenuto dopo che il giornalista aveva commentato beffardamente un articolo del codice penale relativo al reato di oltraggio al capo dello Stato.
Secondo la difesa, il giornalista sarebbe stato sottoposto ad interrogatorio senza la presenza dei suoi avvocati, sebbene lo avesse espressamente richiesto.
Contro l’arresto di El Heni si erano subito schierati il Comitato internazionale per la protezione dei giornalisti, il partito islamista di opposizione Ennahda, la Federazione internazionale dei giornalisti e il Sindacato dei giornalisti tunisini (Snjt), che in una nota aveva chiesto il rilascio del collega bollando la sua detenzione come «una flagrante violazione della legge» e invitando le autorità a considerare il suo fragile stato di salute e il suo diritto alle cure.
«Quello che è successo è stato un tentativo stupido di intimidirmi e mettere a tacere la mia voce, ma non accadrà», ha detto ai giornalisti Heni, una delle voci più critiche nei confronti di Saied, lasciando il tribunale di Tunisi. «Dico loro che non stanno affrontando solo El Heni, ma una professione e giornalisti che si impegnano per la loro libertà e indipendenza», ha aggiunto.
A maggio, i giornalisti tunisini avevano manifestato per denunciare la politica «repressiva» del governo che, secondo loro, usa la giustizia per intimidire e soggiogare i media. Secondo l’Snjt, sono una ventina i giornalisti perseguiti in Tunisia per via del loro lavoro.