Il Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, in merito a notizie di una presunta bozza di accordo con Regione (Giunta e Consiglio), Anci e Ordine dei Giornalisti per una normativa sugli uffici stampa di enti pubblici, partite dall’ufficio stampa della Giunta della Regione Campania, precisa:
1) Non esiste nessun accordo né con la Regione Campania, né con l’Anci nè con l’Ordine dei Giornalisti per protocolli che riguardino il riassetto e la normalizzazione degli uffici stampa pubblici e/o di enti partecipati.
2) Uno studio tutto interno del Sugc per una normativa sugli uffici stampa, avviato più quattro mesi fa e non ancora definito né portato all’esame del Consiglio direttivo per l’approvazione, esiste ed è ancora in eleborazione. Ma tutto è ancora da discutere soprattutto con le varie categorie di colleghi interessati.
3) Il Sindacato ritiene indispensabile un assetto normativo degli uffici stampa secondo le linee della legge 150 e va nella direzione di creare e/o regolarizzare posti di lavoro mettendo fine a una giungla nella quale i colleghi – soprattutto precari e collaboratori – vengono sfruttati e sottopagati.
4) Il Sugc ritiene strumentali e assurde le accuse di accordi ufficiali e/o sottobanco con la istituzione della Regione Campania, soprattutto in clima pre-elettorale, e si domanda a chi giova creare false notizie. Nel contempo, però, il Sindacato ritiene suo dovere studiare e avviare soluzioni per creare nuovi posti di lavoro e crede che i colleghi disoccupati o precari certamente approvino tale linea.
5) Appena lo studio sul riassetto degli uffici stampa sarà pronto, portato all’esame del Consiglio direttivo e approvato, si avvieranno contatti con l’Ordine dei giornalisti della Campania, con la Regione Campania e con l’Anci per aprire tavoli di trattativa e arrivare a protocolli d’intesa. Il Sindacato giornalisti della Campania riterrà utile ogni proposta e suggerimento da ogni parte provengano, soprattutto da Movimenti di colleghi.
6) Il Sugc diffida, infine, qualsiasi soggetto pubblico e privato dall’usare strumentalmente notizie palesemente infondate e false e tutelerà in qualsiasi sede la sua integrità e buona fede.