Uffici stampa 22 gennaio 2021
Il Comune di Poggiomarino cerca un addetto stampa che si occupi della promozione e realizzazione di attività di informazione istituzionale, redazione e diffusione di note e comunicati stampa, rassegna stampa quotidiana, cura e gestione dei rapporti con i media e predisposizione di locandine e brochure informative su iniziativa dell’Ente. Il tutto, offrendo agli aspiranti candidati giornalisti un compenso lordo annuo di 5mila euro, che, per una partita iva, significa 350 euro netti al mese ovvero, 13 euro al giorno. Un compenso mortificante.
Ed è assurdo che questo avvenga da parte di una Pubblica amministrazione che, legittimata da una normativa che consente l’affidamento diretto per i servizi sotto soglia, la utilizzi in contrasto con le disposizioni del codice civile sulle professioni intellettuali, che, in ogni caso, impongono che la misura del compenso debba essere adeguata all’importanza dell’opera prestata e al decoro della professione. Principio sancito anche da una ordinanza del Tar di Lecce.
Non a caso, si utilizza la parola compenso, in luogo di corrispettivo, proprio perché appare difficile, se non impossibile, valutare, in precisi termini economici, la prestazione intellettuale, quale è quella sicuramente resa dal giornalista addetto ai servizi di stampa per ben un anno di lavoro.
Si tratta di una pratica, questa, che purtroppo è diventata prassi delle Pubblica amministrazione ed un modo per non assumere i lavoratori con il giusto contratto e, nello stesso tempo, per mortificare la professione. Appare necessario e urgente un intervento normativo per evitare che i diritti dei giornalisti vengano regolarmente calpestati. Il Sugc ha dato mandato al proprio ufficio legale di valutare qualsiasi strada per tentare di fermare questa deriva.