Vita associativa 10 marzo 2020
È passato un anno da quando Armando Borriello ci ha lasciati. Fondatore insieme a Claudio Silvestri del Sindacato unitario giornalisti della Campania ne è stato prima segretario e poi presidente. Laureato in storia, disciplina per la quale nutriva una grande passione che ha potuto esprimere al meglio negli anni in cui è stato inviato, girando per il mondo per il suo giornale. Una vita spesa per il giornalismo, quasi tutta nella redazione del Mattino dove è andato in pensione come caporedattore centrale. Fino alla fine ha partecipato alla vita del sindacato, anche dal lettino dell’ospedale dove era ricoverato. Mediatore per costituzione, ma radicale nel momento delle scelte, è stato una guida fondamentale per tutta la famiglia del SUGC nel momento complesso dell’affermazione del nuovo sindacato dopo il fallimento della vecchia Assostampa napoletana. Vogliamo ricordare il suo discorso al Congresso di Chianciano, quando la Campania era fuori della Federazione nazionale della Stampa italiana: “Dovete decidere, qui nel congresso sovrano, se a Chianciano deve essere ricomposta la frattura tra Campania e Federazione o se da ora in poi la “n” di nazionale dovrà essere cancellata da quella sigla”, disse ai giornalisti italiani mentre molti, troppi, dal nostro territorio, scelsero di non partecipare. Abbiamo imparato in questi anni con lui che ogni conquista è il frutto di un lavoro serio, duro, di una lotta. Non vogliamo dimenticare. Per questo da quest’anno nel giorno del compleanno di Armando, il primo dicembre, il Sindacato unitario giornalisti della Campania celebrerà un giorno della memoria, un giorno costruttivo di confronto e di proposte per l’informazione in Campania. Caro Armando, ci manchi.