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Formazione 9 febbraio 2021

Verità, inclusione, fake news: corso di alta formazione con Università e Fnsi

 

“Raccontare la verità. Come informare promuovendo una società inclusiva”, è il corso di alta formazione organizzato da Università di Padova, Federazione nazionale della stampa italiana, Sindacato giornalisti Veneto e Articolo 21 e nasce dall’alleanza fra il mondo della ricerca e il mondo dell’informazione sancita dal Protocollo sottoscritto dal rettore dell’Ateneo Rosario Rizzuto e dal segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso a ottobre 2019. Inoltre vede il coinvolgimento del Sindacato Giornalisti Trentino, dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto e dell’INPGI. C’è tempo per iscriversi fino al primo marzo 2021.

LE LEZIONI
Dieci lezioni tutte on line, ogni 15 giorni, il sabato dalle 9 alle 13, e qualche venerdì dalle 14.30 alle 18.30 al termine delle quali verrà rilasciato un Diploma universitario.
A tenere le lezioni saranno coloro che studiano l’informazione e coloro che l’informazione la fanno, vale a dire docenti universitari di facoltà umanistiche e scientifiche e giornalisti esperti, i quali interagiscono fra loro e con i corsisti. Inizio attività il 10 aprile, conclusione attività il 31 ottobre. Previsti anche incontri aperti di approfondimento su tematiche di interesse.
A CHI CI RIVOLGIAMO
Un corso organico e inedito, diverso dagli altri, che è rivolto in primo luogo ai giornalisti, ma non solo: si può iscrivere anche chi opera a vario titolo all’interno dell’ecosistema complesso della comunicazione. Ci sarà la possibilità di accedere a dei crediti professionali.
LA QUOTA
La quota di iscrizione è stata fissata in 500 euro, il minimo imposto, e comprende il volume “La passione per la verità” in omaggio. Previsto uno sconto ai primi venti giornalisti non dipendenti under 45 che formalizzano la propria adesione e la cui richiesta sarà accettata.
IL PROGETTO
Il progetto di collaborazione strutturata fra Ateneo patavino e Fnsi ha lo scopo di organizzare delle iniziative finalizzate all’inclusione quale sinonimo di comprensione, confronto interdisciplinare, dialettica con la tecnologia, presa di coscienza della necessità di combattere la narrazione ostile, il linguaggio d’odio, la gestione dei social nel loro essere opportunità e veicolo di manipolazioni collettive e di disinformazione.
Il corso di alta formazione di inserisce in questo “laboratorio” In un mondo che va velocissimo, l’informazione rischia di diventare merce di consumo, usa e getta, asservita alla logica del pressapochismo, della superficialità, del tutto presto, della banalizzazione, della semplificazione, del copia incolla dei tweet dei potenti di turno o dei soloni della Rete o dei comunicati degli uffici della propaganda.
Senza verifiche, senza riscontri, senza nemmeno tentare di tradurre la complessità dei fenomeni descritti.
La crisi dell’editoria è una realtà in una società in cui la richiesta di informazione non è mai stata così bulimica: ma ecco che la figura del giornalista, quale garante della veridicità della notizia, subisce un attacco senza precedenti. E il mezzo, nel regno della post verità, anzi delle post verità, viene scambiato con la certificazione di attendibilità.
Diventa vitale la necessità di una battaglia civile per condividere il valore della conoscenza/informazione quale baluardo di democrazia e strumento di crescita sociale.
Ma anche di fornire ai giornalisti, nella pratica quotidiana della professione, strumenti concreti per porsi e proporsi come mediatori qualificati e leali fra la fonte e il lettore / telespettatore / radioascoltatore / navigatore, in grado di utilizzare al massimo delle loro potenzialità i vari media con cui si trova a operare. Ci vuole pensiero critico, ci vuole accuratezza: tu ci stai?

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